Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 72

Enrico Nuzzo
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rappresentazioni duramente naturalistiche dei caratteri delle nazio-
ni. Nel secondo caso siamo in presenza dei più contenuti ideali
universalistici e relative pratiche discorsive della “respublica lite-
raria”, nelle differenti loro modulazioni date nelle cerchie erudite,
libertine, illuministiche, etc. (ma non si deve mancare di tenere pre-
senti i «disegni» settecenteschi di repubbliche letterarie nazionali,
come, con riferimenti che non si restringono a Muratori, i disegni
della «repubblica letteraria d’Italia»).
Una rimodulazione del modello universalistico umanologico
che dispone ad un significativo ripensamento anche delle nozioni
di patria e di identità patria è quella legata alla configurazione e
affermazione del su accennato inedito modello di discorso delle
storia dell’umanità, e quindi dell’umanità civile, della civiltà, con
i nuovi generi delle storie universali e filosofie della storia (dalle
prime incerte prove tardoseicentesche, poi a Vico, ai teorici e ri-
costruttori, narratori, degli stadi della civiltà, etc.): in uno scenario
concettuale entro il quale cambiava in modo pronunciato la trat-
tazione e rappresentazione della genesi, dei processi evolutivi e
dunque delle dinamiche identità dei popoli, con una ridefinizione
– come sopra si accennava – anche dei profili etici, di responsabi-
lità etica, dei loro assetti.
Ritornare, provando ad approfondirle, sul quadro di simili pro-
ve e pronunce teoriche settecentesche in ordine a questioni nelle
quali era cruciale la relazione tra universale e particolare nell’uma-
no, può rivelare una carica di significativa, ponderata “attualità”,
laddove si passi, come si deve, all’analisi e alla riflessione attorno
alle plurime forme contemporanee di “borie”, legate a ben mu-
tati insiemi di riconoscimenti identitari, in uno scenario che pare
si possa dire caratterizzato dalla massima disponibilità di una pur
complessa fondazione teorica universalistica delle individue forme
culturali del vivere umano e insieme dalla difficoltà di tenere in
vita, praticare, sentimenti di appartenenza universalistici.
A tali tipi generali aggiungerei quello delle “patrie universali”.
Ho già fatto cenno obliquo alla religiosa “patria celeste”, che
però può essere più o meno curvata (e generare boriosi sentimenti
di rigida appartenenza e correlativa esclusione ) verso le richieste
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