Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 82

Enrico Nuzzo
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tissimo, che Platone è stato poco men, che un Commentatore di
Pitagora». «Veggio che Platone ha fatto più l’ufficio di Commentator
di Pitagora, che quello di Creatore di un nuovo sistema»
28
.
Ma la prospettiva propria di un universalismo che aveva un’im-
pronta di “patriottismo repubblicano” superava ampiamente in
Doria i tracciati identitari di una nazione italiana, comunque piut-
tosto labilmente e obliquamente affioranti sul piano di una sua
configurazione culturale, storica e politica, e obliata sul piano con-
cettuale per quanto riguardava una possibile peculiarità territoriale,
fisica. Sia come influente teorico politico della
Vita civile
, sia come
successivo sdegnato quanto inascoltato, accusatore antitirannico
delle politiche di sopraffazione delle grandi dispotiche potenze
mercantili, Doria parlava in nome dei «popoli», e di popoli che – si
è visto – assumevano decisivamente la loro caratterizzazione, iden-
tità, attraverso le forme e pratiche politiche (istituzionali e ancor
più di governo) dei loro costumi «virtuosi» o «viziosi». In tal senso,
come si è detto, per il platonizzante aristocratico genovese l’asso-
luto primato, appunto platonico, dell’educazione si univa poi, sulla
base della strumentazione concettuale del suo cartesianesimo “or-
todosso” e insieme “fisicizzante”, all’indicazione di un program-
ma di precoce «educazione della fantasia» dei popoli. Le astratte
«massime» della virtù non sono idonee a formare saldi «abiti» di
questa. Solo intervenendo nel condizionare precocemente le «fib-
bre del cervello» e i movimenti degli «spiriti animali» nella struttu-
ra corporea dei giovani cittadini si poteva assolvere al compito di
una riforma morale dei popoli: per intendere la dimensione fisica
dei cui caratteri il discorso doriano utilizzava appunto ben più il
linguaggio di una fisiologia cartesianeggiante che la tradizione del
“fisico geografico” (e quindi anche dell’identità territoriale)
29
.
L’«amor di patria», in quanto «riguarda solo l’umana felicità», ed
28
Id.,
Filosofia
, Amsterdam, 1728, vol. I, parte III, pp. 232, 275.
29
Cfr. Id.,
La vita civile…
, cit., p. 202. Sull’“educazione della fantasia” in Doria
– già su richiamata – mi permetto di rinviare al mio libro
Verso la “Vita civile”.
Antropologia e politica nelle lezioni accademiche di Gregorio Caloprese e Paolo Mattia Doria
,
Napoli, Guida, 1984.
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