Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 78

Enrico Nuzzo
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non di necessità contraddittoriamente entro il discorso doriano)
da semplici considerazioni di ordine storico (analoghe a quelle che
Hume avrebbe sistematicamente elaborato). In tal senso un dan-
noso «carattere d’uomini» era piuttosto quello dei «colti pratici» i
quali «si lasciano spaventare dalle inclinazioni de’ popoli, che vedo-
no tanto opposte alla virtù» e
credono impossibile, che l’umana prudenza possa farsi incontro alla
forza della natura: e perciò stabiliscono per massima, che bisogna
seguitare le inclinazioni de’ popoli, e di esse utilmente servirsi; ch’è
lo stesso, che confermare i popoli ne’ vizi, dannosissimi allo stato. E
pure […] basterebbe, che considerassero un poco il suolo di Roma, e
quello della Grecia: cioè a dire due regioni della nostra Europa, le quali
senz’aver mutato né clima, né situazione, son quelle istesse, che ne’
tempi passati in virtù della sola educazione, produssero virtuosissimi
popoli; e pur’ora, mercè solo la diversa educazione, miseri ed
infelicissimi uomini producono
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.
In un simile quadro di interessi, tradizioni discorsive, strumenti
concettuali, non risultava comunque importante portare attenzio-
ne alle forme genetiche del vivere civile. In tal senso, se si pensa al
tema tanto vichiano della “barbarie”, Doria allora avrebbe anche
maturato – rispetto alle implicazioni di iniziali posizioni di fermo
antigermanismo – distinzioni, e correlative valutazioni, tra ben più
apprezzabili, in quanto in prima luogo «scoverti», «barbari rozzi
e fieri» e viceversa disprezzabili «barbari in essenza», perniciosa-
mente portatori di tutti i malefici e le boriose lusinghe di un falso
vivere civile.
Quei Popoli li quali non sono governati con norme di Politica, e con
Leggi dedotte da buona e retta Filosofia sono sempre Popoli servi e
barbari, con questa differenza però fra barbari e barbari che alcuni
sono barbari rozzi e fieri, come a cagion d’esempio li Tartari e li
Calmucchi, ed altri popoli; Altri poi sono barbari in essenza, ma perché
sieguono una falsa apparente scienza e sono vestiti nelle loro maniere
d’un apparente civiltà. Sono barbari erronei, li quali si lusingano di
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Id.,
La vita civile
, cit., pp. 257-258.
1...,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77 79,80,81,82,83,84,85,86,87,88,...500
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