Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 67

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La «boria delle nazioni»
ze nazionali, delle identità patrie maggiori e minori, e così via
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.
Ma veniamo alla classificazione annunciata delle appartenenze
patrie, lasciando sullo sfondo l’ambito delle appartenenze “prepo-
litiche” o “prepatriottiche” e le corrispettive “borie”
12
.
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Su carattere degli italiani, italianità, ruolo della lingua italiana, etc., momenti
di un più ampio il problema storiografico, cfr. G. Galasso,
Italia come problema
storiografico
, Torino, Utet, 1979; il ben noto lavoro di G. Bollati,
L’italiano. Il carat-
tere nazionale come storia e come invenzione
, Torino, Einaudi, 1983; M. Sciarrini,
“La
Itala Nazione”. Il sentimento nazionale italiano in età moderna
, Milano, Franco Angeli,
2004; S. Patriarca,
Italianità. La costruzione del carattere nazionale
, Roma-Bari, Later-
za, 2010; F. Bruni,
Italia. Vita e avventure di un’idea
, Bologna, il Mulino, 2010. G.L.
Beccaria,
Mia lingua italiana. Per i 150 anni dell’unità nazionale
, Torino, Einaudi,
2011 («Per prima è venuta la lingua. Non c’era ancora la nazione, ma da secoli
esisteva un’unità linguistico-letteraria-nazionale», ivi, p. 3). Sulle identità regio-
nali cfr. L. Gambi,
L’invenzione delle regioni italiane
, in M. Bellabarba - R. Stauber
(a cura di),
Identità territoriali e cultura politica nella prima età moderna. Territoriale Iden-
tität und politische Kultur in der frühen Neuzeit
, Bologna-Berlin, il Mulino-Duncker
& Humblot, 1998, pp. 375-380; A. De Benedictis - I. Fosi - L. Mannori (a cura
di),
Nazioni d’Italia: identità politiche e appartenenze regionali fra Settecento e Ottocento
,
Roma, Viella, 2012. Sul nesso, non oppositivo di necessità, tra nazione e uni-
versalismo (punto essenziale del nostro tema) nel secondo Settecento italiano si
veda di G. Ricuperati
Universalismo e nazione nella cultura italiana del tardo Settecento.
Appunti per una ricerca
, in L. Lotti - R. Villani (a cura di),
Universalismo e nazionalità
nell’esperienza del giacobinismo italiano
, Roma-Bari, Laterza, 2003, pp. 5-32, e, sem-
pre di Ricuperati, per un bilancio su appartenenze ed universalismi cfr.
Universa-
lismi, appartenenze, identità. Un bilancio possibile
, in A.M. Rao - A. Postigliola (a cura
di),
Il Settecento negli studi italiani, problemi e prospettive
, Roma, Edizioni di Storia e
Letteratura, 2010, pp. 3-54.
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Sono da porre sullo sfondo del nostro discorso le borie identitarie che si
possono definire “sociali”, nel mondo settecentesco ovviamente ancora forte-
mente legate all’orizzonte di una società di
ancien régime
, e quindi marcatamente
“borie cetuali”: aristocratica, borghese, mercantile, dei togati, dei letterati, etc.
Tali borie sono da lasciare sullo sfondo, ma assolutamente da non dimenticare (e
riaffioreranno più avanti a proposito delle costellazioni di sensi di appartenenza
nei diversi tempi della modernità). In primo luogo perché (e sul punto si dovrà
tornare) la critica di una nozione senza respiro universalistico di “patria”, di
identità patria, passava negli intellettuali meridionali di ispirazione illuministica
e/o riformatrice – critici verso i più chiusi assetti e le nefaste conseguenze di
una società feudale – per la critica di una patria non meritevole di amore, e dun-
que per una patria malamente scissa in diverse parti, delle quali alcune appunto
diventate solamente parassitarie, dedite ai vizi sociali dell’ostentazione del lusso
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