Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 175

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Illusioni e delusioni del libero arbitrio
ghi) sul corpo e, dunque, su se stessa attraverso il corpo
23
. L’idea
che le passioni siano il tramite attraverso cui la volontà modifica se
stessa viene ripresa da Descartes nel contesto di una nuova filoso-
fia del corpo che rende conto di tale possibilità: gli atti di pensie-
ro dell’anima (attraverso la ghiandola pineale) possono riscrivere i
percorsi attraverso i quali gli spiriti animali transitano nel cervello
e modificare gli affetti che da tale transito derivano.
Dunque, il Descartes storico ha più affinità con la teologia dei
molinisti che con quella dei suoi amici Gibieuf o Arnauld. Ma
limitarci a questo punto non coglierebbe ciò che è realmente im-
portante. Ciò che conta, infatti, non è quanto Descartes debba a
Molina (o più esattamente a Denis Petau, il gesuita da lui letto nei
primi anni ’40) e quanto invece debba a Gibieuf e alla tradizio-
ne agostiniana. Ciò che conta è che, laddove costoro sono
teologi
morali, Descartes cerca di
non
esserlo. Scrivo “tenta” di non esser-
lo, perché l’operazione tentata da Descartes gioca veramente su
troppi tavoli. Essa riporta tutto il problema della padronanza su
di sé su un terreno filosofico e anzi filosofico-medico, innestando
la problematica del libero arbitrio sulla questione delle relazio-
ni causali mente-corpo. Ma questo spostamento di ambito non
impedisce a Descartes di continuare a dialogare con le teologie
morali del suo tempo. Perché pretendere che la volontà possa
mo-
dificare
gli affetti sul lungo periodo e possa invece
resistervi
in ogni
momento se non perché si vuole intervenire sul tema della libertà
di contrarietà e della libertà di contraddizione? Descartes trovava
incomprensibili e astruse le dispute teologiche del suo tempo sul
rapporto tra l’atto libero e il concorso divino – tema di cui discute
di rado e, quando lo fa, per dire cose a prima vista contraddittorie
tra loro
24
– ma il legame con esse, pur occultato, persiste.
23
Cfr. R. Descartes,
Passions de l’âme
, § 48, 49, 50 (Adam-Tannery, XI, pp.
366-368).
24
Si veda al proposito la lettera a Elizabeth del 1646 (Adam-Tannery, IV:
pp. 353-354) dove Descartes, dopo aver sostenuto una teoria molinista della
prescienza divina, in termini di previsione di atti liberi di soggetti autonomi,
poi conclude che Dio
«
avant qu’il nous ait envoyés en ce monde, il a su exacte-
ment quelles seraient toutes les inclinations de notre volonté; c’est lui-même qui
1...,165,166,167,168,169,170,171,172,173,174 176,177,178,179,180,181,182,183,184,185,...500
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