Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 166

Francesco Piro
166
per una giustificazione di Dio. Come spiegare altrimenti perché la
Grazia divina è efficace in così pochi casi, se Dio vuole salvare tutti?
Per questa ragione, il Concilio di Trento aveva stabilito che il
soggetto umano resta libero di accettare e rifiutare la Grazia. E
la teologia post-tridentina aveva esteso tale concezione arrivando
alla conclusione che l’uomo, grazie alle opere meritorie, ha anche
la libertà di sollecitare la Grazia (pur senza poterla pretendere di
diritto) e può disporre liberamente della persistenza dello stato di
Grazia. Questa attivazione del credente necessitava però di una
teologia che assicurasse che la volontà umana ha le forze per fare
tutto ciò. Se la Grazia è tradizionalmente descritta come un’illu-
minazione dell’intelletto o un cambiamento nel cuore, occorre-
va sostenere che questi processi interni sono resi produttivi solo
dall’assenso della nostra volontà. Dunque, la
volontà
deve essere
concepita come una facoltà indifferente, che può accettare o ri-
fiutare i vari moventi possibili dell’azione e resta autodeterminata
anche quando ne accetta uno. Questo è il senso della celebre defi-
nizione dell’atto libero come atto il cui soggetto resta indifferente
anche quando siano date tutte le precondizioni per agire (
etiam datis
omnibus requisitis ad agendum
) offerta da Luis de Molina nel suo ce-
lebre
Concordia
10
.
In Molina, l’esperienza della libertà interiore resta ancora carat-
terizzata dal concetto negativo di libertà come capacità-di-sottrarsi
agli altrui condizionamenti e comandi, secondo la logica dell’op-
posizione servo/padrone. È con Suarez che invece diviene cen-
trale il tema della padronanza su se stessi. Suarez sa bene che la
concezione modale della libertà come non-necessità può essere
aggirata da formulazioni che reintroducono una necessità di se-
conda istanza, come la distinzione dei domenicani tra il “potere di
fare” inteso
in sensu diviso
e quello inteso
in sensu composito
: Saulo ha
in sensu diviso
il potere di sottrarsi alla Grazia divina, ma non lo ha
in sensu composito
cioè nel momento in cui Dio lo acceca sulla strada
10
Cfr. L. Molina,
Concordia liberi arbitrii cum gratiae donis
, 1. ed., Lisboa, 1588, disp.
2, p. 11: «Agens liberum dicitur, quod positis omnibus requisitis ad agendum,
potest agere et non agere, aut ita agere unum, ut contrarium etiam agere possit».
1...,156,157,158,159,160,161,162,163,164,165 167,168,169,170,171,172,173,174,175,176,...500
Powered by FlippingBook