Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 157

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Francesco Piro
Illusioni e delusioni del libero arbitrio
nell’età da Molina a Vico
1. Indubbiamente, il pensiero di Vico propone una concezione
dell’uomo come essere che si forma illusioni sul proprio
status
e
sulla propria condizione. Tutta la teoria delle “borie” (dei dotti,
delle nazioni) parte dal presupposto che gli esseri umani abbia-
no una tendenza ad attribuire particolare valore e importanza a
se stessi e alla società di cui partecipano. Della boria dei dotti è
esempio la pretesa, avanzata dai linguisti Scaligero o Sanchez, che
le regole grammaticali del latino rispondano a una intrinseca ra-
zionalità che dovrebbe risalire fino ai creatori di tale lingua. Della
boria delle nazioni, è esempio l’attribuzione dei documenti cultu-
rali e delle leggi di una data nazione a remotissime antichità nelle
quali Vico – sicuramente anche per rispettare il testo della Bibbia e
il calcolo dei tempi che derivava da esso – non crede.
Tuttavia, la dottrina vichiana delle “borie” non si inscrive in una
generale procedura di demistificazione delle illusioni umane, quan-
to piuttosto in una più specifica questione riguardante i tempi e i
modi della storia. In fondo, ciò che Vico contesta è soprattutto
la nostra tendenza a affibbiare un nobile albero genealogico a ciò
che invece è sorto progressivamente e dal basso. Vico non vuole
mostrarci l’uomo come un essere miserabile e che cerca di na-
scondere a se stesso ciò che è, quanto piuttosto come un essere
che ha acquistato in tempi lunghi, in modi indipendenti dalla sua
volontà e oltremodo complessi quelle qualità positive che, retro-
spettivamente, egli tende a considerare come naturali e originarie.
Non è esattamente la stessa cosa. Per ragioni che discuteremo di
qui a poco, il pensiero vichiano cerca deliberatamente di evitare gli
eccessi di ottimismo e di pessimismo antropologici.
Cercherò di mostrare che ciò è vero anche nel caso della
liber-
tas
e che anzi questo è un caso particolarmente significativo per
chiarire le ragioni per cui Vico cerca di evitare eccessivi pessimismi
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