Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 152

Clementina Cantillo
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con la matrice culturale del personaggio, l’impostazione storico-
genetica si coniuga con un’analisi scientifica della musica e dei suoi
effetti, di temperanza o eccitazione delle passioni, riconducendo-
li alle ragioni delle dinamiche della corporeità o alla constatazio-
ne empirica della naturalità dell’esperienza musicale. Gli studi di
Cirillo erano, infatti, in particolare rivolti proprio ai meccanismi
della memoria, dell’immaginazione e della fantasia, analizzati dal
versante fisico, in quanto analisi dello «sregolato corso degli spiri-
ti», per spiegare le cause responsabili della loro alterazione e della
nascita delle «illusioni ed altri vani fantasmi e spettri»
48
.
5. Ma non è il caso si soffermarsi oltre. Conclusivamente, appare
opportuno mettere in rilievo alcuni principali aspetti. Come si di-
ceva, nel solco del più generale contesto europeo secondoseicen-
tesco, il tema della vanagloria dei popoli era sicuramente presente
nelle discussioni della intellettualità napoletana del tempo, e, speci-
ficatamente, nel gruppo che diede vita all’accademia di Medinaceli.
Secondo quanto osservato, tale tema non può essere circoscritto
esclusivamente all’ambito del dibattito erudito e teologico-politico
intorno ai «primi incominciamenti» del mondo, ma investe diret-
tamente la stessa idea della storia e, al suo interno, dell’agire uma-
no. Nella prospettiva vichiana, lo smascheramento dell’agire det-
tato dal sentimento della boria mette a nudo, più profondamente,
quello che rappresenta un atteggiamento costitutivo della natura
dell’uomo, secondo il quale, come ricordato, quando egli ignora,
superbamente «fa sé regola dell’universo»
49
. Rispetto ad esso, e alla
sua sempre possibile insorgenza, la filosofia indica i fondamenti
del vero, fornendo, fin dalla nascita del mondo umano, la «pruova»
metafisica della presenza in esso della provvidenza divina, la quale
«delle passioni degli uomini, tutti attenuti alle loro private utilità,
per le quali viverebbono da fiere bestie dentro le solitudini, ne ha
48
Così si esprime Giannone nella sua
Vita
(cfr. P. Giannone,
Vita scritta da lui
medesimo
, a cura di S. Bertelli, Milano, Feltrinelli, 1960, p. 38).
49
Scienza nuova
1744, p. 494.
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