Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 184

Francesco Piro
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trattati di morale
33
. Ma si tratta di una mossa non priva di caratte-
ri azzardati e di rischi di contraddizione. Se la conoscenza di noi
stessi è la mossa preliminare indispensabile per il dominio su noi
stessi e se la conoscenza di noi stessi ci prova che (se Dio non ci
dà la Grazia) il dominio su noi stessi è impossibile, tutte le pretese
degli stoici o dei “pelagiani” gesuiti crollano. Ma è anche vero che
il proposito di conoscere noi stessi e il nostro intimo è
già
l’indice
di un progetto di auto-trascendenza e, in ultima analisi, di ascesi.
Dunque, condurlo inevitabilmente a un esito negativo sembrerebbe
diventare una sorta di atto che frustra se stesso, una pratica di umi-
liazione. A che scopo invitare un soggetto a riferirsi a se stesso, se
lo si fa soltanto per fornirgli l’indicazione dei propri limiti?
Non è un caso che la letteratura sulla conoscenza di se stessi,
massicciamente presente in Francia verso la fine del XVII secolo,
finisca per scindersi in diversi tronconi. All’interno dell’area cat-
tolica, essa assume appunto soprattutto finalità critiche e di umi-
liazione dell’orgoglio della creatura, che non conducono però a
nessun risultato ulteriore
34
. Anche se, su questo punto, bisogna già
segnalare la novità costituita dalla distinzione tra “corruzione na-
turale” e “corruzione sopraggiunta” di Pierre Nicole, che ha il me-
rito di ammettere che possiamo sbarazzarci di qualche elemento
della corruzione sopraggiunta dopo la caduta, pur continuando a
negare all’uomo qualsiasi possibilità di emendarsi veramente senza
la Grazia
35
.
Nel mondo protestante per contro – ovvero tra i calvinisti emi-
grati dalla Francia e che però restano in sottile dialogo e competi-
zione con la cultura agostiniana cattolica – la conoscenza di se stes-
33
Ancora una volta è Nicole, con il III libro degli
Essais de Morale
, a dare la
configurazione classica del tema della “conoscenza di sé” a cui poi risponde-
ranno le ulteriori variazioni sul tema da parte dei teologi morali di ispirazione
agostiniana (cfr. P. Nicole,
Essais de Morale
, Genève, Slatkine, 1971, vol. 3; tr. it.
La conoscenza di sé
, a cura di D. Bosco, Brescia, Morcelliana, 2005).
34
Cfr. F. Lamy,
Traité de la connoissance de soi même
, Paris, Pralard, 1692 (cfr. la
ried. a cura di Ch. Fremont, Dijon, Eud, 2008). Cfr. anche C. Senofonte
, Il cogito
offuscato. Il cartesianesimo problematico di François Lamy
, Napoli, La città del sole, 1997.
35
Cfr. P. Nicole
, Essais de Morale
, cit., libro II, cap. 3, pp. 47 sgg.
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