Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 142

Clementina Cantillo
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sono emblematiche di un orientamento di pensiero che non so-
lo caratterizza una componente significativa dell’attività interna
all’accademia ma segna, altresì, una linea importante all’interno
della cultura meridionale dell’epoca, vale a dire quella rappresen-
tata dall’idea di una antichissima sapienza italica. Coerentemente
con «il costume “libertino”», che si serviva di una apparentemente
«neutra e inoffensiva erudizione» per insinuare tematiche scot-
tanti e pericolose
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, Valletta e altri intellettuali della Medinaceli
ripetutamente si richiamano allo spinoso argomento delle ster-
minate antichità nel nome di una corretta disamina storica degli
eventi, ponendo sostanzialmente sullo stesso piano storia sacra e
storia profana, il racconto del popolo ebraico e quello delle nazio-
ni gentili. L’argomento dell’origine e dell’evoluzione delle civiltà
– sviluppato sul modello rappresentato dalle sopra richiamate po-
sizioni di eruditi quali Voss, Huet, e, in particolare, Bochart, ripe-
tutamente citato nelle lezioni – appariva funzionale all’esigenza,
resa più acuta dall’aggressività delle reazioni di area conservatrice
e clericale, di legittimare la filosofia moderna e il ruolo dei suoi
sostenitori, mostrandone, ad un tempo, la consonanza con le ve-
rità della fede e le antichissime origini. Opportunamente indagate,
quest’ultime conducevano all’affermazione di una sapienza pre-
greca, trasmessasi dall’Oriente all’Europa, secondo un paradigma
che, attraverso Pitagora, Democrito e Platone, il neoplatonismo e
lo sperimentalismo, giungeva fino alle posizioni dei moderni.
In tale ottica assumono particolare rilevanza le lezioni dedicate
alla storia degli imperi orientali, all’interno delle quali si inseri-
sce anche la categoria della «vanità» dei popoli. Per molti aspetti,
di esse è possibile individuare uno schema comune, risponden-
te, tanto nella strutturazione dell’argomentazione quanto nell’u-
tilizzo delle fonti, alla strategia teorica ora evidenziata. Il primo
aspetto che è opportuno richiamare è quello relativo alla dichiara-
ta adozione di una precisa metodologia di ricerca, quale garanzia
della oggettività dei risultati dell’ indagine. Emblematiche, a tale
riguardo, sono le affermazioni di Valletta che, aprendo la prima
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Cfr. P. Rossi,
Le sterminate antichità
, cit., p. 204.
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