Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 141

Il motivo della vanagloria
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tesi della remotissima antichità dei popoli orientali, utilizzandolo
in funzione della battaglia ideologica ed etico-politica a difesa del-
la
libertas philosophandi
. Il richiamo alle fonti erudite e l’attenzio-
ne alla dimensione del processo storico-genetico dei fenomeni
(giuridici, religiosi, poetico-letterari, di costume, ma anche fisico-
naturali, in una visione intrecciata del sapere) acquisiva, infatti,
il significato di una consapevole operazione di politica culturale
orientata in senso moderno e antidogmatico da parte di quel ceto
civile napoletano che, contro le pretese della Chiesa e le tendenze
particolaristiche del ceto baronale, intendeva anche assumere un
ruolo più incisivo nel governo del viceregno. Le lezioni appaio-
no, per l’appunto, accomunate da una impostazione di ricerca di
tipo storico-erudito, volta ad indagare le origini e gli sviluppi dei
fenomeni studiati nel dichiarato intento di sgomberare il terreno
da presupposti ad essi estranei, tali da ingenerare falsità o pre-
sunte impenetrabili oscurità. E proprio una tale impostazione di
studi costituisce, come mostrano le fonti utilizzate dagli accade-
mici, un forte elemento di saldatura con il coevo dibattito euro-
peo
21
. Particolarmente significativo è, a tale proposito, il ruolo
di Giuseppe Valletta, uno dei personaggi di maggior rilievo della
cultura napoletana dell’epoca, che fece della sua celebre biblio-
teca un centro propulsore per la diffusione delle vedute filoso-
fiche e scientifiche più aggiornate
22
. Com’è noto, Valletta fu tra
i protagonisti dell’accademia di Medinaceli, e, per molti aspetti,
le sue lezioni sull’impero dei persiani (che anticipano motivi più
organicamente e diffusamente sviluppati nella
Istoria filosofica
)
21
Sulla “biblioteca” degli accademici cfr. M. Rak,
L’accademia di Palazzo del duca
di Medinaceli
, cit., pp. 50-56.
22
Sulla figura e il ruolo di Valletta fra gli intellettuali napoletani cfr., oltre
i sopra citati studi di Garin, V.I. Comparato,
Giuseppe Valletta. Un intellettuale
napoletano della fine del Seicento
, Napoli, Istituto italiano per gli studi storici, 1970;
S. Mastellone,
Pensiero politico e vita culturale a Napoli nella seconda metà del Seicento,
cit., pp. 177-196; M. Rak,
La parte istorica. Storia della filosofia e libertinismo erudito,
Napoli, Guida, 1971; G. Piaia,
Le storie generali della filosofia in Italia tra Seicento e
Settecento
, in G. Santinello (a cura di),
Storia delle storie generali della filosofia
, vol. 2,
Dall’età cartesiana a Brucker
, Brescia, La Scuola, 1979, pp. 271-295.
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