Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 134

Clementina Cantillo
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tre, stato il risveglio delle ricerche filologiche e storico-antiquarie,
nella direzione di una concezione della storia intesa anche quale
forma di analisi e messa a nudo delle diverse forme di
auctoritas
.
Da questo punto di vista, l’accademia di Medinaceli, alla quale
come noto partecipò anche Vico, rappresentò un momento di
rilievo nella vita napoletana, significativo per una più completa
conoscenza delle dinamiche del processo culturale ivi in corso alla
fine del secolo
5
.
È all’interno di tale scenario che si inserisce la trattazione del
tema della «vanità» o della «boria» dei popoli, utilizzato, in sin-
tonia con il contesto entro cui si era affermato in Europa, quale
«
topos
letterario»
6
per smontare le posizioni di quanti intendevano
mettere in discussione le verità della ortodossia cattolica. Tanto in
Vico quanto negli accademici esso ricorre, difatti, nel nesso con il
discorso intorno alle origini e all’età del mondo, a proposito del
I, pp. 1-181; M. Torrini,
Le passioni di Paolo Mattia Doria: il problema delle passio-
ni dell’animo nella Vita Civile
, in «Giornale critico della filosofia italiana», LXII,
1983, 2, pp. 129-152; E. Nuzzo,
Verso la «Vita civile». Antropologia e politica nelle
lezioni accademiche di Gregorio Caloprese e Paolo Mattia Doria
, Napoli, Guida, 1984;
F. Lomonaco,
Pasiones del alma y pasiones civiles. Nápoles y Europa en los siglos XVII e
XVIII
, Bogotá, Planeta, 2011.
5
Si ricorderà il giudizio formulato da Vico sull’accademia, che vi riconob-
be uno dei luoghi principali in cui, nel confronto critico col cartesianesimo, si
coltivava lo studio di quella cultura classica ed umanistica sul cui ruolo, insieme
ad altri, in quegli stessi anni intensamente rifletteva (cfr. G. Vico,
Vita scritta
da se medesimo,
in Id.,
Opere
, cit., t. I, pp. 28-29). Sull’accademia di Medinaceli, e
sull’esperienza che vi fece Vico, cfr. G. Ricuperati,
La prima formazione di Pietro
Giannone. L’accademia Medina-Coeli e D. Aulisio
, in Id.,
Saggi e ricerche sul Settecento
,
Napoli, Istituto italiano per gli studi storici, 1968, pp. 94-171 (poi in
L’esperienza
civile e religiosa di Pietro Giannone
, Milano-Napoli, Ricciardi, 1970, pp. 3-78); Id.,
A
proposito dell’accademia Medica Coeli
, in «Rivista storica italiana», LXXXIV, 1972, 1,
pp. 57-79; R. Mazzola,
Vico all’accademia del Medinacoeli
, in «Bollettino del Centro
di studi vichiani», XX, 1990, pp. 131-139; M. Conforti,
Echi dell’accademia Medina-
celi nell’Epistolario di Vico
, in «Bollettino del Centro di studi vichiani», XXX, 2000,
pp. 93-108; M. Rak,
L’accademia di Palazzo del duca di Medinaceli. Un’accademia di
storia, antiquaria, scienza e letteratura a Napoli (1698-1701)
, in
Lezioni dell’Accademia
di Palazzo del duca di Medinaceli (Napoli 1698-1701)
, a cura di M. Rak, Napoli, Isti-
tuto Italiano per gli studi filosofici, 2000-2005, t. V, pp. 5-302.
6
P. Rossi,
Le sterminate antichità
, cit., p. 228.
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