La filosofia di Tommaso Rossi fra scienza e antropologia
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suo essere essenziale alla materia. Così facendo, l’autore dell’
Eti-
ca
sarebbe costretto ad ammettere più o meno esplicitamente l’e-
sistenza di un essere ulteriore (e non materiale) responsabile del
movimento; inoltre, sarebbe costretto a rinunciare a spiegare la
diversità dei corpi se non ricorrendo a un intervento divino che
appare poco coerente con lo stesso sistema spinoziano
45
. Toland
si spinge fino a preferire sotto questo aspetto il
romanzo filosofico
di Cartesio, il quale per lo meno permette di dedurre la varie-
tà dei corpi ipotizzando esplicitamente (dunque con più onestà)
«che Dio avesse dato all’inizio una scossa alla massa inerte», in
modo tale da permettere all’estensione di muoversi fino a co-
stituire «la struttura dell’intero universo»
46
. La resa di Spinoza è
visibile in quella epistola a Tschirnaus, la LXXXIII, nella quale
Spinoza risponde (o meglio, evita di rispondere secondo Toland)
alla domanda sulla varietà delle cose
47
. Spinoza accusa Cartesio
di avere definito male la materia attraverso l’estensione, e che
bisognerà trovare un attributo che ne esprima un’essenza eterna
e infinita. Quello che effettivamente sfugge a Toland e che poi
sfuggirà anche a Rossi, è che né la mente, né il corpo possono
costituire l’essere della sostanza
48
. Prima di riprendere questo
aspetto della ricezione spinoziana, però, è utile soffermarsi an-
cora sul discorso di Toland e metterlo in connessione con alcune
acquisizioni di Rossi.
45
J. Toland,
Lettere a Serena
, in Id.,
Opere
, a cura di C. Giuntini, Torino, UTET,
2002, IV, par. 12, p. 288: «Spinoza, dico, non avendo dato alcuna spiegazione di
come la materia possa essere messa in movimento o il movimento possa essere
conservato, senza ammettere Dio come primo motore, senza dimostrare né
supporre che il moto sia un attributo (anzi il contrario) e senza neppure spiegare
in che cosa consista il moto, non poteva dimostrare come la diversità dei corpi
particolari fosse conciliabile con l’unità della sostanza o con l’identità della ma-
teria nell’intero universo».
46
Ivi
, p. 291.
47
Ivi
, pp. 291-292.
48
Questo problema è affrontato anche in M. Sanna,
La disamina del sistema
dello “Spinosa”
, cit
.
, p. 188. La questione della natura della sostanza in Rossi, tra
Spinoza e Cartesio, è affrontata anche in Id.,
Il rapporto mente-corpo: mutazione orga-
nica e modificazione spirituale
, in R. Mazzola (a cura di),
Le scienze nel regno di Napoli
,
Roma, Aracne, 2009, pp. 15-27.
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