Roberto Evangelista
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zione universale delle essenze, non sarebbe capace di cognizione.
Il pensiero della mente umana dipende da una mente universale,
nella quale sono contenute tutte le prime comuni nozioni e idee,
«che sono i principj del sapere e le regole del vivere». La mente
non apprende ogni senso e ogni cognizione dagli oggetti esterni
come vuole Locke, ma ha in sé un
riverbero
di quella universalità che
viene «moderata» (cioè resa
modo
, individualizzata) nelle operazioni
singolari della mente e nelle singole cognizioni o esperienze
30
. In
maniera coerente con quanto detto in precedenza, Rossi non esita
a dare a queste idee la condizione di
garanzia
della scienza e del
legame tra scienza e verità, ovvero tra scienza ed essere. Vedremo,
che questo legame si regge su un procedimento cartesiano.
Le idee comuni prime e semplici «sono significazioni ed espres-
sioni delle prime semplici e comuni parziali essenze», e come
queste sono «costitutive dell’ampia metafisica essenza, così quelle
sono della scienza i primi costitutivi principj». Rossi spiega quello
che secondo lui né Locke, né i suoi discepoli potrebbero riuscire
a capire: la mente umana, per comunicazione con la mente divina
universale, usufruisce di una corrispondenza fra le essenze sem-
plici, comuni e parziali, con le idee semplici, comuni e parziali.
In questa congiunzione si dà la scienza, e dunque «la scienza e la
essenza sono una cosa medesima», o meglio «l’essenza è, diciamo
così, sciente, e la scienza è essenziale»
31
. Ma questa corrisponden-
za, in definitiva, è possibile perché Rossi, utilizzando l’argomento
cartesiano, mette la mente dell’uomo in comunicazione con l’u-
niversalità della mente divina, e solo attraverso la consapevolez-
za che la mente umana comunica con un principio universale è
possibile accedere alle essenze / nozioni prime, singole (parziali)
e comuni. Infatti, spiega Rossi, che una volta ammessa l’esistenza
delle idee innate non è possibile non ammettere l’esistenza dell’i-
dea di Dio perché «quelle idee che abbiam provato essere innate»,
possono trovarsi nella mente solo in quanto
implicate
nell’idea di
30
Cfr.
ivi
, pp. 321-322 (61-62).
31
Ivi
, II, 2, pp. 324-325 (69-70).
1...,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33 35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,...230