Roberto Evangelista
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chiarisce la corrispondenza fra idee mondane e idee umane, affer-
mando ancora una volta il primato della mente sulla materia.
È di osservazione degnissimo che le forme mondane di sua natura
son cieche ed operanti, e le forme dell’uomo son lucide e significative;
avvegnaché l’operazion delle prime non sia senza ogni significazione,
e la significazion delle seconde sia con alcuna operazione congiunta. E
tuttavia nel mondo avvi le forme celesti, che col lume, colla costanza,
coll’ordine e col vigore, con quanta certezza illuminano, con tanta
chiarezza reggendo la parte inferiore e grossolana sono manifeste
significazioni del nume della Mente eterna; e nell’uomo avvi le
terrestri forme nella materia più crassa e più corpulenta, che sono
più cieche che ideali, e più operanti che significative. E finalmente
le celesti significazioni mondane, e le ideali umane con bellissima
corrispondenza, sì insieme si adattano, che come i lumi del cielo son
significazioni, così l’idee dell’uomo son veraci lumi; e nel mondo, per la
cognizione dell’uomo, le significazioni sono più espresse; e nell’uomo
per le significazioni celesti, sono le cognizioni più chiare
20
.
Le forme mondane, cioè le forme materiali, degli oggetti natu-
rali, sono cieche ma
operanti
, cioè in divenire. La questione dell’o-
perare in Rossi è questione complessa perché ha a che fare nel
suo senso ontologico con la
potenza
e con il grado dell’
essere
. La
materia, che non ha essere, di per sé non dovrebbe essere ope-
rante. In questo caso, però, il termine va inteso come il riferi-
mento al divenire e alla mutazione e al movimento della materia.
Un movimento che si caratterizza come un movimento cieco e
casuale, inane perché non generativo di alcunché. Le forme uma-
ne, invece sono lucide e significative per via della mente. Poco
prima Rossi, infatti, aveva decretato la preminenza della mente
sulla materia. La mente, di fatto, ordina la materia, la tiene unita
e «alla materia mondana tutto l’essere delle sostanze e tutto il
potere de’ moti e delle produzioni, e tutta la varietà e l’ingegno
delle forme [ha] dovuto concedere»
21
. Dunque, la materia è sì
operante, ma per intervento della mente. Tornando al passo cita-
20
Ivi
, pp. 220-221 (81-82).
21
Ivi
, p. 220 (81).
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...230