Roberto Evangelista
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la libertà, per Rossi la necessità diventa l’espressione più alta della
casualità. L’unico modo per ripristinare il pensiero della necessità è
partire dal primato della mente sulla materia e risolvere nella mente
la casualità del mondo materiale. La necessità diventa la possibilità,
in Rossi, di sfuggire al tempo e al mutamento della materia e affer-
mare, con un diverso sguardo scientifico, la suprema potestà della
mente divina in tutta la sua eternità e stabilità.
3.
Tommaso Rossi tra Locke e Cartesio
La scienza topica di Rossi costituisce il tentativo di ristabilire un
legame stretto, fondante, necessario, tra scienza e metafisica. Nella
riflessione di Rossi il
topos
non è stato ancora slegato dalla meta-
fisica per divenire il fulcro dell’attività dell’ingegno umano, grazie
a quel particolare
fatto
che è il linguaggio. La topica non è ancora
diventata il metodo per rintracciare il vero nel fatto
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e per ora
rimane una scienza dei luoghi e delle nature delle cose, del loro
ordine e dei loro gradi di operatività e potenza, che Rossi vede
ancora legata al contesto delle scienze naturali, ancora legata a una
idea qualitativa della
fysis
.
Il dialogo che Rossi instaura con Locke e Cartesio è inserito
nel tentativo di affermare la preminenza della mente sulla materia,
e di definire meglio l’intelletto umano sulla base di questa gerar-
chia. Sebbene l’abate dialoghi più direttamente con Locke che con
Cartesio, attraverso il suo esame della dottrina delle idee innate
sarà possibile accennare ad elementi che stabiliscono la sua po-
sizione, se non rispetto al pensatore del
cogito
, quanto meno ri-
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Rimando per questa discussione ancora a N. Badaloni,
Introduzione
, cit. Ba-
daloni viene ripreso da A. Cervone (
La metafisica di Tommaso Rossi
, cit.), a pro-
posito della distinzione fra un cartesianesimo attento alle regole della materia e
un cartesianesimo non immediatamente contrapposto al platonismo. In questo
contesto, la posizione di Rossi è in un primo momento – secondo la Cervo-
ne – ancora vicina a quella del Vico, salvo poi distaccarsene. A proposito del
problema della mente in Vico, e dunque per chiarire alcune questioni che avvi-
cinano Rossi e l’autore della
Scienza nuova
, rimando a B. De Giovanni,
“Facere” e
“Factum” nel De antiquissima
, in F. Tessitore (a cura di),
Giambattista Vico nel terzo
centenario della nascita
, Napoli, ESI, 1971. Inoltre sul problema della
topica
in Vico
rimando a E. Grassi,
Filosofia critica o filosofia topica?
, in R. Amerio (a cura di),
Campanella e Vico
, Padova, CEDAM, 1969, pp. 109-121.
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