Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 438

Marco Vanzulli
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1.
Schelling e Cassirer
Si consideri brevemente la posizione di Schelling. Nella
Filosofia
della mitologia
del 1842 – il compimento della riflessione schel-
linghiana sulla religione e la mitologia –, Schelling approda alla
Rivelazione come fondamento ultimo della mitologia, vincolan-
dola così sostanzialmente a una concezione teologica monoteisti-
ca. Vi è, infatti, un
Dio assoluto
proprio del monoteismo originario
[
Ur-Monotheismus
] che si colloca nell’età preistorica
5
. Non è così
la storia a determinare la mitologia ma, viceversa, la mitologia a
determinare la storia; essa è il destino di un popolo, la sorte che gli
spetta sin dall’origine; infatti, anziché dire che i miti non conten-
gono alcuna storia, per Schelling è più corretto sostenere che sono
piuttosto essi stessi il contenuto della storia più antica
6
. Al tempo
stesso, Schelling ritorna a una teoria monogenistica, sostenendo
l’esistenza di un’umanità e di una lingua originarie e biasimando
la concezione dell’origine religiosa del genere umano da «una si-
tuazione così misera» come la molteplicità di rappresentazioni, dal
feticismo, dallo sciamanismo o dalla divinizzazione della natura
7
.
Schelling scarta dunque l’ipotesi dell’origine dell’umanità da uno
stato ferino, e ripropone invece la tesi di un’antichissima età prei-
storica – separata nettamente dalla storia ed anteriore alla forma-
zione dei popoli –, in cui pure è contenuta tutta la potenza per i
successivi sviluppi della civiltà. Lo stato originario è l’
età dell’oro
,
tempo prima del tempo, indelebile nel ricordo degli uomini, epo-
ca
atemporale
e dell’
identità assoluta
. Ai primordi, la coscienza della
divinità è più solida, pura, chiara e perfetta che nelle generazioni
5
Cfr. F.W.J. Schelling,
Philosophie der Mythologie
, in Id.,
Sämtliche Werke
, Stutt-
gart-Ausburg, Cotta, vol. XI, 1856, pp. 90-91 e 137-138; tr. it. di T. Griffero,
Milano, Guerini e Associati, 1998, pp. 180-182 e 235-237. Sul «monoteismo
primitivo» come fantasia di apologisti, cfr. R. Otto,
Il sacro. Sull’irrazionale nell’idea
del divino e la sua relazione al razionale
, tr. it. di E. Buonaiuti, Milano, Feltrinelli,
1966, p. 128.
6
Cfr. F.W.J. Schelling,
Philosophie der Mythologie
, cit., pp. 65 e 237; tr. it., pp. 149
e 364-365.
7
Cfr. ivi, pp. 101 e 178; tr. it., pp. 193 e 286-287.
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