Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 439

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Il sacro, il mito e il mondo civile
successive
8
. All’origine della storia vi è dunque una potenza d’or-
dine immediatamente spirituale. La storia va per Schelling dall’uni-
tà originaria alla molteplicità nostalgica dell’identità primigenia, la
quale continua del resto a costituire ciò che si potrebbe chiamare
il cemento sociale: è, infatti, la larvata coscienza dell’identità origi-
naria a tenere uniti i popoli. Da questa molteplicità e separazione,
la storia guarda naturalmente a una ricomposizione come ritorno
al principio originario.
Il volume sul mito della
Filosofia delle forme simboliche
di Cassirer
testimonia di una notevole presenza della schellinghiana filosofia
della mitologia. Certo, Cassirer non segue Schelling fino agli esiti
mistici della sua riflessione – che ne sono, peraltro, com’è ovvio,
anche i presupposti –, ma ne riporta alcuni elementi fondamen-
tali per la determinazione della «coscienza mitica», mentre Vico,
citato nella riflessione sul linguaggio, in queste pagine sulla filoso-
fia della mitologia di fatto è assente. Anche Cassirer afferma, in
via preliminare, che la genesi della mitologia viene da qualcosa che
trascende la storia
9
; e determina la temporalità propria del mito in
contrapposizione alla temporalità storica: il passato del mito è un
passato assoluto, mentre la storia risolve l’essere nella serie continua
del divenire. La coscienza mitica è senza tempo
10
. Vi è una coinci-
denza su questi temi tra i risultati della scuola neokantiana e quelli
della scuola fenomenologica. Essi certo subiranno, nell’indirizzo
fenomenologico, maggiormente svincolato dal riferimento a rigi-
de strutture logico-categoriali, un’agevole curvatura irrazionalistica.
Ciò che è opportuno però notare subito è che occorre fare la distin-
zione – che Vico ha fatto – tra l’atemporalità della coscienza mitica
e del cosmo mitico in formazione da una parte, e la sua
relazione
col
tempo storico da cui il mito si origina dall’altra. Il tempo soggettivo
nel quale il mito si presenta dev’essere insieme distinto e collegato
al tempo oggettivo che non lo presuppone, ma entro il quale si co-
8
Cfr. ivi, pp. 175, 234-235 e 144; tr. it., pp. 283, 360-362 e 245.
9
Cfr. E. Cassirer,
Filosofia delle forme simboliche
, tr. it. di E. Arnaud, Firenze, La
Nuova Italia, II,
Il pensiero mitico
, 1964, p. 9.
10
Cfr. ivi, pp. 151-152.
1...,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438 440,441,442,443,444,445,446,447,448,449,...500
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