Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 412

Roberto Evangelista
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separazione. Ma queste sono anche le condizioni su cui cade l’oc-
chio di Sereni, quando cerca di sezionare la storia per scoprirne le
potenzialità reali e la possibilità di realizzazione di scelte storiche
diverse nel passato così come nel suo tempo, fuori da quella
boria
storica
che idolatra il fatto in sé.
Chi non voglia cadere, insomma, in quella concezione della storia come
arbitraria successione di processi e di eventi puramente occasionali e
causali; chi non voglia abbandonarsi a quella sorta di fatalismo, idolatra
del fatto storico in quanto puro e semplice fatto, non potrà […] negare
la
realtà
di quell’alternativa, la
possibilità
di una scelta storica diversa
40
.
Si tratta, dunque, di interrogare il fatto storico come realtà e
come possibilità allo stesso tempo, per ritrovare quell’unità del
tempo storico cui abbiamo accennato all’inizio di questo paragrafo
e che mette
ordine
nei fatti, senza cedere al semplice ordine tempo-
rale e spaziale degli avvenimenti.
4. Levi e de Martino: la partecipazione dell’intellettuale alla ideologia del
contadino
La separazione dei contadini dalle possibilità di riproduzione della
propria esistenza è il nucleo della ideologia del cosiddetto
mondo
popolare subalterno
. Ancora nell’articolo di de Martino del ’49, emer-
ge uno stretto rapporto con il ilbro di Carlo Levi
Cristo si è fermato
a Eboli
. De Martino richiama le pagine di Levi dedicate al vecchio
incantatore di lupi, becchino e banditore del comune di Gagliano/
Aliano. Un vecchio che appare al pittore torinese, con una voce
senza sesso né età, che parla in una lingua incomprensibile, con
un viso, scrive Levi, «fuori dal tempo». Questo «essere indefini-
bile» era rimasto bloccato una notte da una strana stanchezza, su
un poggio sulla strada tra una frazione e il comune di Gagliano/
Aliano. Qualcosa lo legava e gli impediva di alzarsi. La notte era
buia, popolata solo da una voce bestiale che lo chiamava per no-
40
E. Sereni,
Il capitalismo nelle campagne (1860-1900)
, cit., p. XXIV.
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