Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 266

Giuseppe D’Anna
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alla costituzione di una “generalità universalizzante”. Tale impo-
stazione metodologica, naturalmente, vale sia in ambito di filosofia
metafisica, sia in ambito di filosofia morale e dei costumi, sia, an-
cora, in ambito estetico e sociale; essa inoltre risulta coerentemen-
te edificata sul binomio impressioni-idee e sulla loro relazione che
è alla base di tutto il pensiero humeano
9
.
Questo binomio è discusso all’inizio del
Trattato della natura uma-
na
nel paragrafo dal titolo
L’origine delle nostre idee
. Le impressioni
sono percezioni che posseggono maggior forza e violenza: con
esse sono da intendersi le nostre sensazioni, passioni ed emozioni,
così come appaiono per la prima volta nella nostra anima; le
idee
,
invece, sono le immagini evanescenti delle impressioni sia nel pen-
sare che nel ragionare
10
. Per Hume, dunque, non si dà un sapere
che vada oltre le impressioni e le idee risultano sensate solo nella
misura in cui derivano dalle impressioni. Tra loro vi è solo una
differenza di intensità. Ovviamente le idee, in quanto immagini
delle nostre impressioni, possono originare idee “secondarie” in
cui proiettano a loro volta altre immagini. Tuttavia «rimane sempre
vero che tutte le idee semplici procedono mediatamente oppure
immediatamente dalle loro impressioni corrispondenti»
11
. Senza
impressioni, dunque, non si danno idee.
Non è compito del presente lavoro addentrarsi nelle complesse
trame della epistemologia humeana: ciò che importa notare è piut-
tosto come, in fondo, il metodo di questo filosofare, fondato su
esperienza e generalizzazione, da una parte si determini come lo
strumento di maggior aderenza alla teoria delle idee pensate come
impressioni di differente vivacità e forza e, dall’altra, disinneschi,
questo è discusso da Hume nel sezione IV del Libro I, parte II del
Trattato della
natura umana
.
9
Ivi, p. 27.
10
Ibidem
.
11
Ivi, p. 37. Hume trae questa conseguenza dopo aver discusso la suddivi-
sione di impressioni ed idee in semplici e complesse e dunque in relazione alla
distinzione delle percezioni in semplici e complesse. In proposito si veda: M.
Frasca-Spada,
Simple Perception in Hume’s
Treatise, in E. Mazza - E. Ronchetti
(a cura di),
New Essays on David Hume
, Milano, Franco Angeli, 2007, pp. 37-54.
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