Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 268

Giuseppe D’Anna
268
L’idea di Dio, infatti, in quanto concetto di un essere infinitamente
intelligente, saggio e buono, nasce da una riflessione sulle operazioni
umane e dall’accrescimento illimitato delle qualità di bontà e di
saggezza che troviamo in noi. […] Troveremo sempre che ogni idea
esaminata è copia di una impressione simile. Chi volesse asserire che
la mia posizione non è universalmente vera, […] avrebbe solo un
modo di confutarlo: gli basterebbe produrre proprio l’idea che, a suo
dire, non è ricavata da questa fonte. Toccherà allora a noi, produrre
l’impressione, cioè la percezione vivace, che corrisponde ad essa
13
.
La posizione di Hume può convincere o meno, personalmen-
te la ritengo debole in molti punti (mi chiedo per esempio come
reggerebbe alla prova della meccanica quantistica), tuttavia ritengo
che essa colpisca al cuore ogni tentativo di costruzione di un sa-
pere certo ed assoluto e ogni pretesa di immutabile possesso del
vero che non passi attraverso la maglia critica della verificazione e
dell’esperienza. Non è certo un caso che Karl Popper, in
Congetture
e confutazioni
, scorga in Hume un tassello fondamentale del suo
falsificazionismo. Hume, infatti, secondo Popper,
mostrò che non è possibile inferire una teoria da asserzioni osservative;
ma ciò non infirma la possibilità di confutare una teoria mediante
asserzioni osservative
14
.
13
Id.,
Ricerche sull’intelletto umano e sui principi della morale
, cit., pp. 147-148. Scrive
opportunamente Dal Pra a proposito del concetto di Dio in Hume: «Anche a
tale riguardo l’indirizzo generale del pensatore scozzese si ispira al rovesciamen-
to che, come si è visto, concerne sia la concezione della realtà della materia, sia
quella della natura dello spirito. In campo religioso l’attenzione viene spostata
dall’oggetto assoluto Dio alla “storia naturale della religione”, cioè alla spiega-
zione del modo in cui dalle operazione complesse della natura umana deriva la
credenza nell’esistenza di Dio con le varie determinazioni della concreta espe-
rienza religiosa. E poiché l’indirizzo metafisico ha preteso di porre a fonda-
mento della religione un processo conoscitivo, è comprensibile che la disamina
critica di Hume si configuri, anche a tale riguardo, principalmente come una
critica della conoscenza ed una conseguente critica del concetto di realtà» (M.
Dal Pra,
David Hume. La vita e l’opera
, cit., p. 189).
14
K.R. Popper,
Congetture e confutazioni
, Bologna, il Mulino, 2009, p. 98.
1...,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267 269,270,271,272,273,274,275,276,277,278,...500
Powered by FlippingBook