Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 186

Francesco Piro
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anche politiche di sospetto sui propri moventi meno angoscianti
di quelle proposte dagli agostiniani. Da un certo punto di vista, si
può dire che entrambe le correnti abbiano contribuito alla forma-
zione dello “spirito borghese” e non sorprende che si siano potute
alternare interpretazioni che privilegiano l’una o l’altra tra le due
teorie della Grazia come fattore occulto di genesi della morale pra-
tica della modernità
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. Ma, in fondo, sia l’una che l’altra contano
soprattutto nel creare una determinata idea di natura come dispo-
sitivo certamente governato da leggi, ma capace anche di raggiun-
gere determinate finalità provvidenziali e al quale ci si può affidare,
dunque, senza bisogno di fare troppo affidamento sulla Grazia di
Dio, da un lato, o sulle capacità direttamente inerenti la natura
umana, d’altro lato.
6. Ritorniamo a Vico. Lo schema di provvidenza che Vico adotta
assomiglia senz’altro a quello inventato dai nuovi sistemi metafisici
di Malebranche e Leibniz, i quali cercano di ripensare la Natura co-
me un grande sistema “economico” all’interno del quale un’effica-
ce circolazione della Grazia è garantita senza una presenza troppo
ingombrante del Creatore nell’ordinato svolgimento dei tempi del
creato. Vico però va decisamente più a fondo nel depotenziamen-
to di tutte le tradizionali questioni teologiche connesse alla libertà
dell’arbitrio. La libertà di cui egli ci parla è semplicemente la ca-
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Almeno nel caso della Francia, coesistono linee interpretative che privilegia-
no il giansenismo considerandolo come potente fattore di formazione della mo-
rale borghese e interpretazioni che invece attribuiscono lo stesso ruolo proprio
al molinismo e alla secolarizzazione del rapporto uomo-Dio che esso introduce.
Per le prime, rinvio ai classici P. Bénichou,
Morales du grand siècle
, Paris, Gallimard,
1948 (tr. it.
Morali del Grand siècle: cultura e società nel Seicento francese
,
a cura di R.
Ferrara, Bologna, il Mulino, 1990); L. Goldmann,
Le Dieu caché. Étude sur la vision
tragique dans les «Pensées» de Pascal et dans le théâtre de Racine
, Paris, Gallimard, 1955
(tr. it.
Pascal e Racine. Studio sulla visione tragica nei “Pensieri” di Pascal e nel teatro di
Racine
, a cura di L. Amodio e F. Fortini, Milano, Lerici, 1961). Per le seconde,
cfr. soprattutto B. Groethuysen,
Origines de l’esprit bourgeois en France
, I:
L’Eglise e
la bourgeoisie
, Paris, Gallimard, 1927 (tr. it.
Origini dello spirito borghese in Francia
. I:
La Chiesa e la borghesia
, a cura di A. Forti, Torino, Einaudi, 1949).
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