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Della mente sovrana del mondo
Oltre a ciò, coll’autorità e principato dell’essere è indivisibil-
mente giunta l’autorità e ’l principato dell’operare. All’essere segue
l’operare. L’operare è produzione o estensione dell’essere. Qual’e
quanto è l’essere, tal’e tanto è l’operare. Fra l’essere e operare vi
è comunicazione e penetrazione, sicché l’essere è intrinseco all’o-
perare, e questo a quello. Altrimenti non si potria dire come l’uno
dall’altro proceda, come l’uno adegui l’altro. Perciocché, la distin-
zione, con interrompere ogni comunione, niuna cagione lascie-
rebbe intatta, né di dover l’uno dall’altro procedere, né di poter
l’uno l’altro adeguare. Adunque, l’essenza che involge l’esistenza
esser dee, per comunione e penetrazione di vera, perfetta, piena
e copiosa identità, comunichevole e penetrevole, con intrinseco
principio e fine ad essere autorevole, prima e principale come
nell’essere così nell’operare.
Or, vediamo tutte queste ragioni, che dall’idea dell’essenzial’
invol­gimento /133/ spedite abbiamo, dove si rinvengano. E per
ritrovarle non abbiamo a far troppo lungo cammino. Noi abbiamo
dinanzi agli occhi l’essenza che è di sé causa. Noi l’abbiamo già
descritta e dipinta co’ suoi proprj colori. Ella è la natura mentale.
Quanto abbiam detto dell’essenza prima ed autorevole general-
mente, tutto è un particolareggiamento della natura mentale. La
mente non intende, ed agge e regge se medesima? E, se medesi-
ma intendendo e reggendo, non comunica ella con seco medesima
nell’essere e nell’operare? E poiché tal’ ella è, e in tal modo è ad
operare potente, da sé e in sé e con seco essendo ed operando,
non ha l’autorità e ’l prinicipato dell’essere e l’autorità e ’l princi-
pato dell’operare? E nell’operare e nell’essere quella mirabil con-
versione di sé a se medesima, non è essa implicanza ed inclusione
dell’esistenza? Qual cosa si può affermare o negare dell’autore-
vole essenza, che della natura mentale affermare o negare non si
debba? Dalle cose sinora dette si vede che ben possiamo intende-
re la /134/ possibile nullità o non esistenza della materia, poiché
ben intendiamo che la necessità, l’autorità, il primato e principato
dell’essere, per l’onnimoda identità è così propria della mente, che
non può convenire alla materia. Ma non dee qui terminare il ragio-
namento. Fa di mestieri dimostrare dirittamente che l’involgimento
L’autorità del­
l’operare è cer­
tissima seguela
dell’autorità
dell’essere
Tutte le ragioni
dell’essere au-
torevole, sono
nella natura
mentale
Nessuna ragione
dell’essere auto-
revole si truova
nella natura
materiale
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