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Tommaso Rossi
allegato, è la più chiara e certa ragione dell’essere autorevole. Togli
l’identità, e l’essenza non più ella a sé comunica l’essere; non ella
da sé procede, né il principio è a lei intrinseco, né il fine. L’autorità
/130/ è essa vera e perfetta identità; e l’identità vera e perfetta è
l’autorità medesima. Similmente la comunicazione, o inclusione e
penetrazione dell’essere, è la più espressa ragione dell’identità, è
la stessissima identità. L’identità altro non è che comunicazione o
inclusione e penetrazione dell’essere. Né senza l’identità comuni-
cazione e penetrazione; né senza comunicazione e penetrazione
identità niuna si può pensare.
L’identità, che il Loke molto fantasticando non ha potuto ri-
trovare, è piena, copiosa, con comunicazione e penetrazione di
principio e fine. Ma per varj gradi di minore e maggiore perfezio-
ne, in fine ascende nella sublimità dell’essere autorevole. L’autorità
è il sommo grado, ove giugne l’identità. Se identità non è qual’io
la dico, è ella forsi, diciam così, una entità scempia di ogni pie-
nezza e copia, e di ogni comunione e penetra­zione cassa, senza
principio e senza fine? Ma se così fosse, ove mai sarebbe il nesso
che identità appelliamo? Quali cose connetterebbe ella in /131/
tal caso? Può esservi identità, che non connetta l’essenza, e può
l’essenza connettere, non i principj connettendo fra loro? E come
gli connetterebbe senza reciproca comunicazione e penetrazione
di essere fra gli uni e gli altri? E comunicazione e penetrazione
può esservi in alcun modo senza che l’essenza sia piena e copiosa?
Finalmente, senza una tale identità, qual’io descrivo, non si può
intendere quella implicanza o involgimento, con che l’essenza im-
plichi o involga l’esistenza, che egli, lo Spinosa, diffinisce dover
essere nell’autorevole essenza: dimodoché può parere superfluo
quanto di più abbiamo arrecato a que­sto proposito. Per non in-
correre in queste manifeste contradizioni, siamo adunque costretti
a dire che né involgimento essenziale di esistenza senza l’autorità,
né l’autorità senza comunione e penetrazione di essere, e senza
intrinseco principio e fine; né comunicazione e penetrazione senza
vera, perfetta, piena e copiosa identità ci può essere: e, per tanto,
che tutte queste cose insieme aver dee seco /132/ l’involgimento
essenziale dell’esistenza.
Qual sia l’i-
dentità il Loke
non ha potuto
ritrovare
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