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Tommaso Rossi
rassomigliano; e allora false, quando le cose che non sono, essere,
o che sono, non essere, o altrimente da quel che sono rappresen-
tano. Le idee archetipe dell’uomo, quando imitano ed esprimono
reali obbietti, cioè che sono possibili ad essere, allora sono vere;
e sono false, quando non reali e veri, ma vani o sconvenevoli o
anche impossibili obbietti figurano. Queste idee, per esser vere,
esser deono ragionevoli e ingegnose, da principj della ragione e
dell’arte procedenti. Ma per conoscere la conformità o difformità
delle idee cogli obbietti loro, poiché gli obbietti non in se stessi ma
nelle idee medesime veggiamo, la regola del discernimento dalla
parte dell’idee è stato necessario stabilire, che non è altra /115/
che questa comunemente accettata: che quelle idee con sicurezza
vere si riputino, che sono distinte, illustri, vivaci, costanti. Le quali
doti, con una sola voce,
clarissimum visum
, tutte si comprendono;
perciocché la somma chiarezza, e distinzione e vivacità e costanza
ha seco necessariamente. La ragione di questa regola è che som-
ma chiarezza non può non provenire da vera realità esistente, al-
trimente azion reale e reale effetto dal nulla proceder potrebbe.
Ma la chiarezza delle idee archetipe particolarmente dee mostrare
la processione della forma da’ principj dell’arte. Il terzo genere è
delle idee innate, le quali certamente non sono né etipe del primo
modo, né archetipe del secondo. Elle né per insinuazione d’esem-
pli o indicj di forastiere forme da forastiero principio trasmessi, né
per virtù dell’ingegno plastico dell’uomo si formano o riformano.
L’innascimento, come ad esemplare forastiero che non imitano,
così all’ingegno da chi non si fingono, le sottragge.
Per l’idee innate, di regola /116/ non è uopo. Tutte le idee inna-
te son vere: perché la natura non può mentire. Tutte queste distin-
zioni è convenuto notare per gli giovani, che altrimente, i diversi
generi d’idee e le diverse origini e insegne confuse, le proprietà del-
le idee innate di leggieri discernere non avrebbono potuto. L’idea
divina, oltre all’innascimento, per l’imitazione ed espressione del
divino essere, è cosa manifesta che in niuna di quelle due classi de-
esi annoverare. Per l’innascimento, adunque, e per la divinità, non
dall’ingegno plastico dell’uomo, non da materiali esemplari esser
può dipendente.
Le idee innate
tutte sono vere
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