Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 392

Geri Cerchiai
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6.L’Italia buonaiutiana avrebbe quindi dovuto essere vichianamen-
te rigenerata sulla base di quella tradizione che più le appartiene e
che con rinnovata spiritualità poteva identificare «sulle sponde del
grande mare “interno”» un centro senz’altro diverso da quello che
nell’urbe avevano creduto d’intravvedere i fascisti, ma che nondi-
meno finiva pur con opposte intenzioni, per distorcere, in modo
non troppo dissimile, il senso storico di quanto espresso dall’auto-
re della
Scienza nuova
.
Nella sua monografia del 1911, Croce spiegava come la “prima
forma della gnoseologia vichiana”, avrebbe rappresentato il tenta-
tivo, sostanzialmente mancato, di «fronteggiare, con un sol movi-
mento tattico, dommatici e scettici»
53
.
Mutatis mutandis
, Buonaiuti
cercava, col suo “Vico mediterraneo”, di muoversi fra le contrap-
poste e declinanti schiere dei neotomisti, dei fascisti e dei neohe-
geliani; travisando però i suoi stessi principi metodologici, egli non
riusciva né a raggiungere l’agilità e la freschezza critica dell’esposi-
zione crociana
54
, né a rispondere con originalità a quella esigenza
di ricostruzione che pure veniva da lui stesso accoratamente ma-
nifestata:
Il mondo della nostra cultura domani avrà un formidabile compito
da assolvere di revisione e reintegrazione per portare la nostra
spiritualità sul binario delle nostre tradizioni di realismo filosofico,
di trascendentismo religioso, di fede umile e contrita in Dio Padre,
nel Cristo Salvatore, nella Chiesa, perenne amministratrice dei carismi
dell’immortalità
55
.
Con la dedica alle accademie dell’Europa che apre la
Scienza nuo-
va
del 1725, Vico confidava – amaramente fallendo lo scopo – che
53
B. Croce,
La filosofia di Giambattista Vico
, a cura di F. Audisio, Edizione Na-
zionale delle Opere di Benedetto Croce, Napoli, Bibliopolis, 1997, p. 26.
54
Con questi aggettivi è definito nella
Bibliografia vichiana
(cit., vol. II, p. 875)
il testo di Croce in opposizione alla «prolissità spaventosa» della «stucchevole»
Introduzione allo studio di Giambattista Vico
di Franco Amerio (Torino, Sei, 1947).
55
E. Buonaiuti,
Prefazione alla seconda edizione
, in Id.
Lutero
, cit., p. IX.
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