Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 386

Geri Cerchiai
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E precisamente la prospettiva escatologica è uno degli aspet-
ti che più chiaramente emerge dalla lettura vichiana di Buonaiuti:
«Giambattista Vico», scrive infatti l’autore ricordando anche il
“suo” Gioacchino da Fiore,
traduce in termini di filosofia della storia quella che era stata la
visione di Tertulliano e di Ippolito, come di Gioacchino da Fiore, la
visione delle diverse età del mondo, e con questo assolve un compito
ambivalente. Da una parte porta all’estremo limite possibile la
traduzione della teologia tradizionale in termini razionali, e dall’altra
formula il vaticinio di quella che sarà la via della possibile rinascita,
quando il ciclo inevitabile delle età debba rifarsi da capo
37
.
Buonaiuti vede di conseguenza in Vico l’interprete di una tradi-
zione ormai declinante e il testimone di una civiltà di là da venire:
Qualunque fosse per essere la sua posizione nel mondo, [… Vico],
come tutti i grandi maestri di questa impareggiabile tradizione che è
la spiritualità mediterranea, sarebbe stato [anche] il sacerdote di una
rivelazione di cui avrebbero tesaurizzato i futuri
38
.
solo tenendo conto di tale iniziale atteggiamento, che non verrà mai veramente
meno e che riaffiorerà in maniera significativa nei suoi ultimi anni, è possibile
rendersi conto esattamente di che cosa egli intendesse per “escatologia” e, di
conseguenza, come vedesse la stessa esperienza religiosa: escatologia è l’attesa
di un rovesciamento totale della realtà, rovesciamento che è, insieme, spirituale e
materiale. Di questa palingenesi, egli si sentì sempre – e ciò andò sempre più ac-
centuandosi nel corso della sua vita – l’annunciatore» (
Ernesto Buonaiuti
, in
Dizio-
nario biografico degli italiani
, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1972, vol.
XV, pp. 112-122, p. 121). Marcella Ravà ha ugualmente scritto che «due sono i
cardini sui quali poggia per [… Buonaiuti] il cristianesimo: il Regno di Dio e la
paternità divina. Il cristianesimo è sì un’escatologia, ma l’essenza di questa non
è legata necessariamente alle forme mitiche dell’epoca neo-testamentaria. Il Re-
gno di Dio è l’avvento, se prossimo o remoto Dio solo lo sa, della giustizia, della
pace e dell’amore» (M. Ravà,
Introduzione
, in Id.,
Bibliografia degli scritti di Ernesto
Buonaiuti
, cit., pp. XI-XXIV, p. XIV).
37
E. Buonaiuti,
Giambattista Vico
, in Id.,
I maestri della tradizione mediterranea
,
cit., p. 501.
38
Ivi, p. 506.
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