Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 379

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Ernesto Buonaiuti
3. In un discorso del 27 ottobre 1930, Benito Mussolini affermava:
la lotta si svolg[e] ormai sopra un terreno mondiale e […] il Fascismo […
è] all’ordine del giorno in tutti i Paesi, qua temuto, là implacabilmente
odiato, altrove ardentemente invocato […]. Oggi io affermo che il
Fascismo in quanto idea, dottrina, realizzazione, è universale; italiano nei
suoi particolari istituti, esso è universale nello spirito, né potrebbe essere
altrimenti. Lo spirito è universale per la sua stessa natura. Si può quindi
prevedere una Europa fascista, una Europa che inspiri le sue istituzioni
alle dottrine e alla pratica del Fascismo. Una Europa cioè che risolva,
in senso fascista, il problema dello Stato moderno, dello Stato del XX
secolo, ben diverso dagli Stati che esistevano prima del 1789 o che si
formarono dopo. Il Fascismo oggi risponde ad esigenze di carattere
universale. Esso risolve infatti il triplice problema dei rapporti fra Stato
e individuo, fra Stato e gruppi, fra gruppi e gruppi organizzati
19
.
Come ha fatto notare Gisella Longo, che nel 2000 ha curato e in-
trodotto gli atti del Convegno nazionale dei gruppi scientifici dell’I-
stituto nazionale di cultura fascista sulla “Idea di Europa” svoltosi a
Roma il 23 e 24 novembre 1942 per iniziativa di Camillo Pellizzi
20
,
con queste parole Mussolini «aderì ufficialmente all’idea che il fasci-
smo dovesse assumere un ruolo universale in Occidente»
21
. Quale
posizione decisa contro tutti coloro che in questi ultimi tempi [...] hanno voluto
trovare un insanabile contrasto tra l’anima e il pensiero del Vico [...]. Accenno
specialmente al Croce, il quale, più sistematicamente degli altri, ha voluto ac-
centuare questo preteso dissidio [...]. Non potendo negare la cattolicità della
vita di G. B. Vico, il Croce ha cercato di offuscare e negare la cattolicità del suo
pensiero» (ivi, p. 8).
19
B. Mussolini,
Scritti e discorsi dal 1929 al 1931
, Milano, Hoepli, vol. VII, 1934,
pp. 223-233, p. 230 (
Messaggio per l’anno nono
).
20
Sul quale cfr. in particolare: D. Breschi - G. Longo,
Camillo Pellizzi. La ricerca
delle élites tra politica e sociologia
, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003.
21
G. Longo,
Introduzione
, in Id. (a cura di),
Il Fascismo e l’idea dell’Europa. Il con-
vegno dell’Istituto nazionale di cultura fascista (1942)
, Roma, Fondazione Ugo Spirito,
2000, pp. 7-50, p. 11; a questo testo, e in particolare alla n. 18 di p. 13, rimando
anche per una bibliografia sul dibattito intorno alla “crisi della coscienza eu-
ropea” fra le due guerre. Sull’idea fascista di Europa si vedano: A.M. Amato,
Fascismo e idea di Europa tra anni Venti e anni Trenta
, in «L’Acropoli», XIII, 2012,
pp. 574-584; M. Fioravanzo,
Mussolini, il fascismo e l’idea dell’Europa. Alle origini di
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