Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 367

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Husserl e gli eschimesi
essere soggetto è
eo ipso
avere una storia, uno sviluppo; […] procedere
di azione in azione, da un prodotto di azione nel nuovo agire a nuovi
prodotti. L’essenza dell’agire implica l’essere orientati a un fine […]
ma tutti i fini devono legarsi nell’unità del
telos
, dunque in un’unità
teleologica
55
.
Un Io che si pone limiti sempre nuovi, per superarli continua-
mente, la cui unità teleologica è data dall’unica cosa che ha in sé un
valore assoluto: l’agire morale. Husserl scrive:
L’io è sempre dominato dall’impulso razionale, dall’impulso alla
realizzazione di questa idea normativa di un ordinamento morale del
mondo. […] L’io è assolutamente autonomo, porta il suo Dio in sé in
quanto idea di fine che anima e guida i suoi atti, in quanto principio
della sua propria ragione autonoma
56
.
Un Io libero e autonomo che delinea la concezione tedesca della
libertà, che proprio negli anni della Grande Guerra diviene oggetto
di riflessione teorica
57
. La libertà pensata da Kant e poi portata a pie-
na teorizzazione da Fichte e da Hegel, è una “libertà da”, una libertà
dai vincoli esterni, che diviene “libertà di” adempiere al proprio do-
vere. Una concezione tedesca della libertà che viene intesa come li-
bertà dei doveri
58
, piuttosto che libertà dei diritti, assume nelle rifles-
sioni belliciste il ruolo di fondamento etico al servizio dello Stato, in
radicale alternativa rispetto a una libertà – di stampo anglosassone
– intesa come realizzazione individuale delle proprie aspirazioni.
Ogni singolo uomo, in quanto uomo morale ha la sua destinazione
nel contesto sociale. Ma i doveri particolari emergono per lui nella
55
Ivi, pp. 60-61.
56
Ivi, pp. 64-65.
57
Si veda, ad esempio, F. Meinecke,
Die deutsche Freiheit
, in
Die deutsche Freiheit.
Fünf Vorträge von Harnack –Meinecke – Sering – Troeltsch – Hintze
, Gotha, Perthes,
1917, pp. 14-39.
58
Sul tema si veda l’utile volume introduttivo di L. Fonnesu,
Dovere
, Firenze,
La Nuova Italia, 1998.
1...,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366 368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,...500
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