Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 371

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Husserl e gli eschimesi
Si tratta dunque di chiedersi non solo “perché la Germania?”,
ma anche “perché l’Europa?”, differenziando l’indagine sull’effet-
tivo dato storico dal tentativo di delineare una teleologia e rinveni-
re nell’Europa una vera e propria
entelechia.
Il problema è proprio
la circolarità tra fatto empirico e
telos
trascendentale, tra essere e
dover essere. La lettura di un fatto accaduto effettivamente nella
storia, come la nascita della filosofia e dell’atteggiamento teoretico,
viene riconosciuto come la genesi, come l’origine della teleologia
della ragione. «La genesi del senso – ha scritto Derrida riferendosi
alla riflessione husserliana – è sempre
a priori
convertita in un senso
della genesi che suppone un’intera filosofia della storia»
70
, e cioè
un’intera rilettura a posteriori della storia, in riferimento alla teleo-
logia. La critica di Derrida si rivolge proprio alla nozione di senso
e chiama in causa anche una critica alla teleologia, intesa come
«autorità della storia determinata in ultima istanza come storia del
senso»
71
, una critica che è rivolta ovviamente anche all’idea di razio-
nalità che è alla base di tale teleologia.
Secondo Husserl la razionalità che prende forma in questo parti-
colare tipo empirico assume un valore trascendentale, diviene non
un esemplare culturale tra gli altri, ma ciò che l’umanità intera è
chiamata a diventare. Parlare di europeizzazione nella prospettiva
di Husserl significa interpretare lo spirito europeo come una voca-
zione che appartiene all’umanità in generale. Ciò che attrae gli altri
popoli è il loro essere coinvolti dalla forza insita nel
telos
europeo,
perché tale
telos
non rappresenta la particolarità di una cultura, del-
la cultura europea, bensì un universale inscritto in ogni uomo.
Così come l’uomo, compreso il papuaso, rappresenta, rispetto
all’animale, un nuovo grado dell’animalità, la ragione filosofica
rappresenta un nuovo grado dell’umanità e della ragione
72
.
70
J. Derrida,
Il problema della genesi
, cit., p. 88.
71
Id.,
Posizioni
, tr. it. di G. Sertoli, Verona, Bertani, 1975, p. 83. Sul tema
dell’origine si veda V. Costa,
La generazione della forma. Il problema della genesi in
Husserl e in Derrida
, Milano, Jaca Book, 1996.
72
E. Husserl,
La crisi dell’umanità europea
, cit., p. 349. Il riferimento al papuaso,
che torna più volte, è probabilmente connesso alla lettura di Lévy-Bruhl. Si
1...,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370 372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,...500
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