Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 361

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Husserl e gli eschimesi
3.
Crisi della ragione
Come abbiamo cercato di mostrare, lo spirito europeo è sempre
esposto al rischio di perdersi e di essere infedele a se stesso. Tradire
se stessi significa, nella prospettiva husserliana, smarrire il proprio
telos; mentre comprendere se stessi passa per un’indagine sulla
tradizione che si è sedimentata in ciascuno di noi, e significa com-
prendersi come soggetto che costituisce e interpreta la storia che
– in un circolo – ci costituisce. Interpretandola portiamo alla luce
possibilità già contenute in essa.
Questa modalità attiva di vivere la tradizione è sempre esposta
al rischio e si può entrare in un processo di tradizionalizzazione
passiva, in cui si possono ripetere forme, parole, messaggi, senza
comprenderne più il senso. La possibilità di riattivare il senso, di
vivificare le concettualità è sempre presente, ed è connessa con il
recupero del rapporto con l’origine.
Nella prospettiva husserliana la crisi si radica in una riduzione
della ragione che, perdendo il senso delle sue origini, finisce per
fraintendere se stessa, manifestando a più riprese la sua
ingenuità
:
diventa una razionalità unilaterale che «può diventare pericolosa».
Questa
ingenuità
può essere designata come «
obiettivismo
che si ma-
nifesta nei diversi tipi di naturalismo e di naturalizzazione dello
spirito»
35
. Sono molto note le pagine della
Crisi
in cui Husserl di-
scute le scienze obiettive, incapaci di rispondere sul senso e sul
non senso dell’esistenza umana. La critica non è alla scienza in sé,
al contrario, Husserl sottolinea la rilevanza dei saperi positivi; il
problema, nella sua prospettiva, è la loro assolutizzazione. La crisi
dell’Europa sulla quale Husserl riflette, deriva
dall’ingenuità con cui la scienza obiettiva ritiene che ciò che essa chiama
mondo obiettivo sia l’universo di tutto ciò che è, senza badare al fatto
che la soggettività che produce la scienza non può venir conosciuta da
nessuna scienza obiettiva
36
.
35
E. Husserl,
La crisi dell’umanità europea e la filosofia
, cit., p. 350.
36
Ivi, p. 353.
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