Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 363

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Husserl e gli eschimesi
dichiarato di essere debitore alle ricerche husserliane. Husserl po-
lemizza, infatti, contro
quell’irrazionalismo che è tanto celebrato e che oltretutto si vuole da
noi […]. La sua irrazionalità – continua Husserl – non è per caso,
in definitiva, un’angusta e cattiva razionalità, peggiore di quella del
vecchio razionalismo? Non è forse addirittura la cattiva razionalità
della “ragione pigra”, che si sottrae alla lotta per il chiarimento dei
dati ultimi, dei fini e dei mezzi che essi suggeriscono in un modo
definitivamente e veramente razionale?
42
.
La ragione univoca e la ragione pigra, che in fondo è un altro
modo di definire l’irrazionalismo, sono i due rischi in agguato,
contro i quali si deve – usando le parole dello Husserl delle lezioni
sull’etica del 1914 – «levare alta la fiaccola della ragione logica»
43
.
In sostanza la ripetizione passiva della tradizione, la perdita com-
plessiva di senso dell’agire, sono alla radice dell’irresponsabilità che
comporta una ricaduta in quel mondo mitico-pratico da cui l’uo-
mo occidentale era uscito.
Torna utile approfondire qui il già citato esempio storico di infe-
deltà al proprio
telos
. Nel XIX secolo, dopo l’illuminismo, un’epoca
che seppur «ingenua» aveva rappresentato uno «sviluppo progres-
sivo attraverso cui l’umanità e la sua cultura assumono sempre più
il carattere di una cultura razionale […] retta dallo spirito dell’im-
perativo categorico», ci troviamo di fronte ad un graduale regresso.
Si afferma, infatti, «l’idea di nazione» intesa come «idea di potere
egoistica», in cui in sostanza una nazione non si limita ad affermare
il proprio valore, ma pretende di considerarlo assoluto, afferman-
do se stessa a spese delle altre nazioni e rendendo impossibile ad
altre aspirare all’assoluto. Husserl ci tiene a sottolineare che qui
sotto accusa non c’è la consapevolezza del proprio valore, visto
che «la conoscenza del proprio valore e disvalore è indispensabi-
42
E. Husserl,
La crisi delle scienze europee
, cit., p. 45.
43
Id.,
Lineamenti di etica formale
, tr. it. di P. Basso e P. Spinicci, Firenze, Le
Lettere, 2001, p. 86.
1...,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362 364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,...500
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