Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 357

357
Husserl e gli eschimesi
Ma tale idea conosce ad un certo punto un regresso e nella sto-
ria d’Europa si assiste a un cambiamento: diventa centrale «l’idea
nazionale come idea di potere egoistica e come idea egoistica di
innalzamento dell’autovalore della propria nazione»
25
. La scelta
husserliana dei termini è rivelativa: il «peccato» e il «tradimento»
si delineano quindi come regresso rispetto a un’idea. Veniamo,
così, alla seconda questione, che tale terminologia rende esplicita:
la ricerca della verità che si determina come l’affermarsi progres-
sivo della ragione non mossa da interessi pratici, si presenta, in
sostanza, come una ricerca orientata in senso etico
26
. La «cultura
fondata sulla pura ragione e […] sulla libera scienza universale
rappresenta l’idea teleologica assoluta». Un idea che di fatto già
opera nell’umanità europea e che l’umanità europea dovrebbe riu-
scire ad assumere pienamente come suo
telos
. Tale ideale incarna,
così, «la massima forma assiologica di sviluppo»
27
. La caratteri-
stica fondamentale della teleologia immanente che caratterizza
l’Europa è proprio quella di riconoscere come strutturalmente
parziale ogni punto di vista, assumendo però come assoluto il
compito infinito di aspirare all’universalizzazione. La ragione è,
in questa prospettiva, ancorata in maniera radicale all’imperativo
categorico. È solo l’imperativo categorico che realizza una forma
di vita che «non solo è migliore di ogni altra, ma è quella asso-
lutamente richiesta», ogni altra forma di vita, ogni altro valore
sono, infatti, potenzialmente capaci di assumere la forma categor-
ica, divenendo passibili di universalizzazione. Ogni valore umano
può assumere questa forma. Ovviamente anche le culture inge-
nue, prive della consapevolezza dell’imperativo categorico, pos-
sono possedere valori e bellezza, possono possedere un valore
che «può essere addirittura più elevato rispetto a una cultura dalla
25
Ibidem
.
26
Come ha notato Aldo Masullo: «la filosofia fenomenologica, come ricerca
fenomenologicamente “trascendentale”, è un’etica» (A. Masullo,
Fenomenologia e
nichilismo: la ragione come ascesi e la razionalizzazione come tecnica
, in M. Signore – a
cura di –,
E. Husserl. La “Crisi delle scienze europee” e la responsabilità storica dell’Eu-
ropa
, Milano, Franco Angeli, 1985, pp. 229-247, qui p. 244).
27
E. Husserl,
L’idea di Europa
,
cit., p. 137.
1...,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356 358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,...500
Powered by FlippingBook