Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 364

Anna Donise
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le per il progresso»; tuttavia l’autosoddisfazione diventa «vizio»
44
quando ci si confronta con gli altri, cogliendo se stessi come supe-
riori, invece di
scorgersi nello specchio dell’infinitezza, di avere dunque in vista
l’infinitezza del valore richiesto, ma non realizzato, rispetto al quale il
finito raggiunto è inferiore
45
.
Ogni nazione, ma potremmo dire ogni uomo, deve misurarsi
con un’idea di valore infinita, al confronto con la quale si è sem-
pre parziali e limitati. Anche il benessere, la crescita economica o
il progresso scientifico sono svalutati da atteggiamenti egoistici,
fino ad arrivare alla pretesa che «il mondo […] divenga possesso
esclusivo della nazione»
46
. La colpa del nazionalismo è l’aver asso-
lutizzato il proprio valore, divenendo così incapaci di riconoscere
valori e capacità dell’altro, dell’estraneo
47
.
Ma ciò che emerge nelle parole husserliane, è che la ragione non
può e non deve «sottrarsi alla lotta per il chiarimento». Il rischio,
scrive Husserl, è che «si è perduta la fede nel dominio di una ra-
gione che possa condurre, nelle lotte filosofiche dell’umanità, a
un’autocoscienza sempre più pura»
48
.
La ragione univoca e la ragion pigra non sono che «infedeltà» al
vero telos, a quell’idea di «teleologia della ragione» che deve pren-
dere il posto della teologia religiosa
49
. Ma torniamo a una doman-
da già posta: è possibile per una idea teleologica, che si configu-
ra addirittura come entelechia, essere smentita o ignorata? Come
44
Id.,
L’idea di Europa
,
cit., p. 140. La parola tedesca è «Laster».
45
Ibidem
.
46
Ivi, p. 142.
47
Sul tema dell’estraneità si veda B. Waldenfels,
L’europa di fronte all’estraneo
,
in R. Cristin - M. Ruggenini (a cura di),
La fenomenologia e l’Europa
, Napoli, Vi-
varium, 1999, pp. 45-59. Si veda anche J. Derrida,
Oggi, l’Europa
, a cura di M.
Ferraris, Milano, Garzanti, 1991.
48
E. Husserl,
L’idea di Europa
, cit., p. 135.
49
Così Husserl scrive in una lettera all’Abate Baudin nel 1934 (cit. da R.N.
Smid.
Einleitung des Herausgebers
, in Husserliana, XXIX, cit., p. XV).
1...,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363 365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,...500
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