Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 352

Anna Donise
352
che sola la contraddistingue […] che deve essere considerata quella
suprema da un punto di vista assiologico»
8
.
Nella prospettiva husserliana per capire quale sia questa
forma
propria della cultura europea bisogna comprenderne l’origine che
sta in una sorta di trasformazione che avviene nell’antica Grecia
del VII e VI sec. a. C. e che dà inizio al fenomeno spirituale che
possiamo definire “Europa”. Nella
Crisi
, Husserl dedica molte pa-
gine a descrivere questo atteggiamento nuovo che assumiamo in
relazione alla vita, che segna una fase nuova nella storia dell’uma-
nità e la nascita dell’idea stessa di umanità europea. Noi nasciamo
all’interno di un contesto culturale con i suoi valori, all’interno di
un modo di pensare i rapporti tra gli uomini (pensiamo alla schia-
vitù nell’antica Grecia o alle caste in India), di un certo modo di
pensare la divinità, di concepire l’esistenza. Ci sono tuttavia due
modi di rapportarsi a tale “atteggiamento” spontaneo e naturale,
che, Husserl definisce, un «vivere diretto e ingenuo nel mondo»
9
.
Finché accettiamo questo vivere ingenuo, senza sollevare una do-
manda complessiva sulla verità della tradizione, di fatto rimania-
mo in un «atteggiamento mitico-religioso» o «mitico-pratico»
10
.
Viviamo in un mondo mitico in cui la verità non è ancora diventata
un problema che trasforma e rende “inquieta” l’esistenza.
Nell’atteggiamento mitico-pratico l’essere umano si apre al mon-
do come totalità e cerca di darne una spiegazione. Il mito risponde
in sostanza a un’esigenza di rassicurazione e delinea un mondo
dominato da potenze, da esseri «subumani, subanimali, ma anche
da esseri sovraumani»; le forze mitiche danno forma e risposta ai
problemi pratici dell’uomo. Ovviamente questo non significa che
non si acquisisca un sapere, che la modalità mitico-pratica non dia
origine anche a «nozioni sul mondo che devono essere riconosciu-
te come scientifiche». Ciò non toglie, tuttavia, che nel loro conte-
sto di senso «esse rimangono nozioni mitico-pratiche», perché
8
Ivi, p. 87.
9
E. Husserl,
La crisi dell’umanità europea e la filosofia
, in Id.,
La crisi
, cit., p. 339.
10
Ivi, pp. 342-343.
1...,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351 353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,...500
Powered by FlippingBook