Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 359

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Husserl e gli eschimesi
Crisi
), l’imporsi – progressivamente – dell’idea razionale secondo
cui vi è un «sistema di richieste normative che valgono per l’uomo
come
tale
»
29
. Nella conferenza di Vienna afferma che
al concetto di dio inerisce per essenza il singolare. Ma al concetto di
dio inerisce anche che la sua validità d’essere e di valore è esperita
dall’uomo come un vincolo interiore assoluto
30
.
Si tratta cioè di un processo attraverso cui si afferma l’idea di uni-
versalità. Nello stesso manoscritto prima citato, Husserl aggiunge:
L’esigenza religiosa umana universale non è quindi nient’altro che
l’esigenza di un’etica religiosa assolutamente universale, l’etica di ogni
umanità che trascende ogni popolo, indipendentemente dal fatto che
si tratti di un popolo terrestre o di un popolo di marziani
31
.
Nella prospettiva husserliana, dunque, nell’idea dell’unico dio si
afferma l’unità del genere umano e, insieme a tale idea, si afferma
l’idea di un’unica ragion pratica. Nella prima parte della
Crisi
ag-
giunge: «il problema di dio contiene evidentemente il problema del-
la ragione “assoluta” in quanto fonte teleologica di qualsiasi ragione
nel mondo»
32
. Questa idea di dio è, nella prospettiva husserliana,
29
Id., A VII 9, p. 19.
30
Id.,
La crisi dell’umanità europea e la filosofia
, cit., p. 347. Sul tema teologico in
Husserl si veda A. Ales Bello,
Husserl. Sul problema di Dio
, Roma, Studium, 1985;
K. Hartmann,
Metaphysics in Husserlian Phenomenology
, in «Journal of the British
Society for Phenomenology», 16, 1985, 3; S. Strasser,
History, Teleology and God
in the Philosophy of Husserl
, in «Analecta Husserliana», vol. 9, Dordrecht, Kluwer,
1976.
31
E. Husserl, A VII 9, p. 19.
32
Id.,
La crisi
, cit. p. 38. Sia detto solo per inciso che negli stessi anni o poco
dopo, tra il ’37 e il ’38, Freud pubblicava i suoi saggi su l’uomo Mosè e la reli-
gione monoteistica, in cui la lettura dell’affermarsi del monoteismo assume un
volto meno rassicurante. Non ci interessa qui fermarci sulla nota ipotesi freudia-
na per cui Mosè sarebbe in sostanza un egizio. Quello che risulta per noi interes-
sante è l’idea freudiana secondo la quale nel momento in cui l’Egitto diventa una
potenza mondiale che annette a sé la Siria, la Palestina, parte della Mesopotamia,
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