Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 311

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Borie, antiquaria, vetero-classicismo
ragione per la quale Croce tende a lasciare fuori Galiani dai confini
dell’Illuminismo italiano, e a creare per lui una categoria interpre-
tativa a parte, insistendo a non volere considerare opere come il
trattato
Della moneta
e i
Dialogues sur le commerce des bleds
come alcuni
dei frutti più belli che ha prodotto l’Illuminismo del nostro paese,
e non volendo concedere deroghe al fatto che Ferdinando Galiani
non è estraneo alla cultura italiana ed europea del Settecento, ma
che più semplicemente, entro quei confini, egli segna un percorso
del tutto particolare ed autonomo. E non credo sia certo stato un
caso che lo stesso Nicolini – il quale è stato e resta, senza ombra di
dubbio, il più esperto conoscitore delle caotiche e non sempre ge-
nerose carte di Galiani – ha mostrato, invece, una particolare cura,
che mi sembra vada ben oltre il mero obbligo storico-filologico,
nel pubblicare integralmente la produzione letteraria dell’abate, e
addirittura riavvicinandosi e riconciliandosi, quando era ormai li-
bero dallo sguardo di Croce, con tutti gli atteggiamenti più disim-
pegnati e leggeri dell’intelligenza e del temperamento di Galiani
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.
Mi fa piacere, allora, concludere questo contributo su Galiani
con le suggestive parole di Pietro Piovani, che sa cogliere a pieno
con grande profondità lo spirito dell’abate, e che sa pure sciogliere
splendidamente l’ambiguità del rapporto Nicolini-Galiani quando
sottolinea come l’abate funzionasse da stimolo creativo all’attività
erudita di Nicolini, lasciando intendere che, in fondo, le censure, se
c’erano state, erano solo una dovuta concessione a Croce:
E fu Galiani, come si sa, a trasformare il musicista già un po’ deluso in
erudito e storico. Galiani, lare domestico dei Nicolini […] accompagna
l’intera vita dello studioso: dal 1903 è presente, in un modo o nell’altro,
in molteplici ricerche nicoliniane. Una lettera di Ferdinando Galiani da
ne” Croce e l’Illuminismo. La formazione del giudizio crociano sull’Illuminismo
, in «Atti
dell’Accademia Pontaniana», XX, 1971, pp. 105-153.
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Faccio riferimento alla seconda edizione di
Amici e corrispondenti francesi dell’a-
bate Galiani. Notizie, lettere, documenti
(1929), Napoli, «Bollettino dell’Archivio
Storico del Banco di Napoli», II, 1954, 7, dove Nicolini riprende, ampliandoli
criticamente rispetto alla prima edizione, molti dei documenti privati di Galiani
che sono davvero molto suggestivi.
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