Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 306

Alessia Scognamiglio
306
questa forma, che è la «lingua sociale dell’universo»
21
, è bello, inten-
so, spregiudicato – che le sue “debolezze” pigrizia e
curiositas
pos-
sono divenire criteri ermeneutici, segni di una particolare ed eccen-
trica visione del mondo, e mezzi di indagine. Per questo, ma anche
per molto altro, la
Correspondance
22
– oltre che rappresentare un vero
e proprio “problema” filologico ancora aperto – è stata da sempre
giudicata dalla critica, a prescindere dalle singole posizioni, parte
integrante, se non addirittura decisiva, della produzione letteraria di
Galiani: è proprio da essa, infatti, che si possono evincere insieme
a importanti dati biografici e storici, anche molte notizie e riflessio-
ni sul pensiero, sugli stati d’animo e sulla produzione intellettuale
dell’abate, sebbene le lettere – soprattutto quelle scambiate con l’a-
mica del cuore, la parigina Madame d’Epinay
23
, con la quale il forte
legame, tiepido durante gli anni trascorsi a Parigi, si salda proprio
con la lontananza – non hanno assolutamente un tono privato, né
tanto meno sono mero esercizio letterario e mondano, ma lasciano
apertamente intravedere ed intendere la volontà di una pubblicazio-
ne postuma, dato il loro carattere di testamento personale.
21
Così, in più di un luogo, Galiani definisce la forma del dialogo, intesa come
la più alta espressione di comunicazione tanto individuale quanto collettiva (cfr.
Correspondance
,
passim
e
Dialogues sur le commerce des bleds
,
passim
).
22
L’epistolario di Galiani presenta problemi non solo interpretativi ma anche
editoriali per i quali rimando alla puntuale e attenta ricostruzione fattane da P.
Amodio,
Il disincanto della ragione e l’assolutezza del
bonheur
. Studio sull’abate Galiani
,
cit., pp. 66-79 e
passim
.
23
Louise Tardieu d’Esclavelles (Valenciennes 1726 – Parigi 1783) è passata
alla storia per essere stata protettrice di Rousseau e per il suo celebre e affollato
salon
, piuttosto che per la sua produzione letteraria, che testimonia la sua vici-
nanza ad una certa
sensiblerie
settecentesca, nonostante il giudizio più che positi-
vo di Sainte-Beuve (cfr. C.-A. Sainte-Beuve,
Mémoires et correspondance de Madame
d’Epinay
,
in
Causeries du lundi
, t. II, Paris, Gamier Frères, 1853, pp. 146-161).
Tra le sue opere:
Histoire de Mme de Montbrillant
;
Journal et correspondance
, Paris,
Gautier, 1894;
Lettre à mon fils
e
Mes moments heureux
, in Id.,
Oeuvres
, Ginevra,
1759;
L’amitié de dueux jolies femmes; suivie de Un Rêve de [Mlle] Clairon
(1771), Paris,
1885. Il legame che unì Galiani alla d’Epinay è sapientemente ricostruito da F.
Steegmuller,
A woman, a man, and two kingdoms
, Kmopf, New York, 1991, e da
R. Plaut Weinrab,
Eagle in a gauze cage: Louise d’ Epinay femme de lettres
, New York,
A.M.S. Press, 1993.
1...,296,297,298,299,300,301,302,303,304,305 307,308,309,310,311,312,313,314,315,316,...500
Powered by FlippingBook