Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 303

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Borie, antiquaria, vetero-classicismo
dinario in tutto, la satira è ferocemente rivolta verso la pedanteria
della cultura napoletana, che imponeva l’attardata tradizione del
platonismo e del grecismo, perseguiva l’erudizione a tutti i costi,
celebrava la cultura libresca, e la sapienza inutile e falsa
12
. Credo,
infatti, che la critica e la burla che Galiani mette in gioco nel
Socrate
non siano rivolte verso un certo tipo di follia che «corrisponde ad
un’inquietudine e ad un gusto funambolico»
13
, né tantomeno verso
un «disagio e uno squilibrio mentale e psichico»
14
, interpretazioni
queste che mi sembrano eccessivamente spinte in avanti, rispetto
ad una più semplice verità, che è piuttosto quella che sottende –
al di là delle false ideologie e dei fantasmi della mente – dietro
l’“ossessione” filosofica del protagonista, una profonda insoffe-
renza nei confronti di Napoli e dei suoi pedanti ambienti culturali,
degni appunto di una città che agli occhi di Galiani è vuota, noiosa,
provinciale e disgustosa proprio come lo sono i cavalli «Yahoo» de
I viaggi di Gulliver
, e che, al contempo, è tanto lontana dalla realtà di
Parigi che, viceversa, è una città stimolante, aperta, accesa e affasci-
nante, come lo sono i saggi cavalli «Hoymliym»
15
. Come Gulliver,
12
Nel
Socrate immaginario
la satira è rivolta soprattutto verso Saverio Mattei,
noto e illustre grecista ed ebraista, letterato di chiara fama, nonché professore
di lingue orientali a Napoli e giurista stimato, il quale – consapevole di essere
beffeggiato da Galiani che in lui ravvisava molti dei tratti della cultura libresca
del tempo, e dunque del platonismo e del grecismo accademici, e del linguag-
gio dei letterati vetero-classicisti – riconobbe nel protagonista del
Socrate
, Don
Tammaro Promontorio, molti aspetti comuni alla sua personalità, come pure nel
personaggio di Donna Rosa quelli della sua esuberante consorte Donna Giulia
Capece Piscicelli.
13
V. Moretti,
Il
Socrate immaginario
di Ferdinando Galiani. Una ipotesi di lettura
,
in G. Oliva - V. Moretti (a cura di),
La letteratura drammatica in Abruzzo. Dal Medio
Evo sacro all’eredità dannunziana,
Roma, Bulzoni, 1995, p. 443.
14
Cfr. V. Giannantonio,
Il
Socrate immaginario
dell’abate Galiani: l’attribuzione e
l’allestimento
, in Id.,
Oltre Vico. L’identità del passato a Napoli e Milano tra ’700 e ’800
,
Lanciano, Carabba, 2009, p. 50.
15
«Que faites-vous, mon cher Baron? Vous amusez-vous? La Baronne se
porte-t-elle bien? Comment vont vos enfants? La philosophie, dont vous êtes le
maitre-d’hôtel, mange-t-elle toujours d’un si bon appetit? Pour moi je m’ennuie
mortellement ici. Je ne vois que deux ou trois Français. Je suis Gulliver revenu
du pays des Hoymliyms, qui ne fit plus société qu’avec ses deux chevaux [...]. Et
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