Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 230

Mariella De Simone
230
interpretazione della fonte diodorea, e il dibattito che
Black Athena
ha riacceso sulla questione dell’origine della civiltà ellenica – ed è
merito, almeno questo, da riconoscere al lavoro di Bernal –, giu-
stificano da soli l’esigenza di una specifica indagine nelle fonti an-
tiche, non per difendere Vico contro Bernal o ridiscuterlo criti-
camente rivalutando quest’ultimo (in breve, non per “risolvere”
l’annosa questione della genesi della civiltà greca e dei suoi primor-
diali sviluppi), ma meno ambiziosamente per tentare la ricerca di
un
fil rouge
che dia ragione della formalizzazione, nella storiografia
diodorea del I sec. a.C., di quella che rappresenta per noi una prima
e sorprendente riflessione sul concetto di “vanagloria” dei popoli.
L’indagine sulle rappresentazioni dei primordi della civiltà elle-
nica deve necessariamente tener conto dei problemi di deforma-
zione capaci di condizionare la memoria collettiva. I risultati che si
possono ricavare attengono in prima istanza alle “modalità di defi-
nizione” della storia più antica, e rivelano gli atteggiamenti “cultu-
rali” della società che le produce. Rivelano, quindi, paradigmi inter-
pretativi relativi all’immaginario dei Greci, ma raramente possono
svelare elementi storicamente fondati relativi alla provenienza etni-
ca e al grado di sviluppo culturale. Considerata in questa prospet-
tiva, l’indagine sulle definizioni della storia delle origini si interseca
con l’annoso problema del rapporto tra dati storici e rappresenta-
zioni mitiche, e si rivela da subito un’operazione assai complessa.
altre civiltà orientali fossero la fonte della civiltà mondiale» (M. Bernal,
Atena
nera
, cit., p. 135). A tale conclusione lo studioso giunge a partire da una interpre-
tazione di Diod. Sic. I. 9, 5-6 quantomeno discutibile. Il siceliota, nell’enunciare
il criterio di trattazione degli argomenti, annuncia che la storia egiziana verrà
narrata per prima, e ricorda i miti che collocano in Egitto l’origine della religione
e dell’astrologia. Dedurre da questo assunto che a parere di Diodoro la civiltà e
l’umanità hanno avuto origine in Egitto significa contraddire quanto lo stesso
Diodoro ha appena affermato nel medesimo capitolo: che i popoli tendono ad
esaltare la propria origine e a definirsi superiori agli altri; che a dispetto di ciò
non vi sono elementi sufficienti per stabilire quale popolo sia più antico (lo af-
ferma nel passo citato
supra
, I. 9, 3-4); che la scelta di narrare per prima la storia
dei barbari non deriva dalla certezza della loro maggiore antichità, ma da como-
dità di esposizione; che, infine, la scelta di cominciare dagli Egiziani è legata ai
loro “miti” sulla nascita degli dei e della scienza astrologica.
1...,220,221,222,223,224,225,226,227,228,229 231,232,233,234,235,236,237,238,239,240,...500
Powered by FlippingBook