Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 232

Mariella De Simone
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ne cronologica postdiluviana, e dalla ideazione di un paradigma
antidiluviano “invertito” che rappresenta gli Elleni come i primi,
autentici civilizzatori dell’umanità
19
.
La prospettiva ellenocentrica si profila come elemento decisivo
ai fini della determinazione del contesto di formazione della ver-
sione zenoniana del mito, garantendone il legame con quella “con-
troversia tra i Greci e i barbari” menzionata dallo stesso Diodoro
nella già citata introduzione metodologica, e relativa all’attribuzione
etnica del primato cronologico e culturale. Ripercorrere le tappe
di tale controversia può aiutare a dare conto della formazione e
formalizzazione del concetto di vanagloria riferito ai popoli. È anzi
lecito supporre che proprio nell’ambito dello scontro ideologico tra
civiltà, così avvertito presso i Greci, e segnatamente della
querelle
tra
filoelleni e filobarbari sul riconoscimento della prerogativa di inven-
tori e civilizzatori, si sia inizialmente formata la consapevolezza del
pregiudizio etnico. Risulta infatti evidente che il bersaglio polemico
della definizione di un primato ellenico “antidiluviano”, implicita
nella versione del mito riportata da Diodoro, sia rappresentato da
quelle tradizioni greche che definiscono i barbari come i primi civi-
lizzatori dell’Ellade, e che risalgono almeno alla tarda epoca arcaica.
È a partire da quest’epoca, infatti, che è attestata l’introduzione nel-
le genealogie elleniche di figure mitiche come Danao (e prima di lui
Epafo figlio di Io), Egitto, Cadmo, Pelope, antenati e discendenti
di Egiziani, Libi e Fenici e Frigi (cfr. ad es. ps.-Hes., frr. 139 e 141
M.-W.). Ed è nel VI secolo a.C. che lo storiografo Ecateo di Mileto
rappresenta l’Ellade più antica come un autentico insediamento di
barbari (1
FrGHist
F 119, in Strab. VII. 7, 1)
20
. Le ragioni che hanno
portato i Greci di età arcaica a immaginare il loro passato più antico
fortemente connotato dalla presenza dell’alterità straniera risultano
ancora oscure. In termini generali, si può affermare che il dispo-
19
Martin Bernal (
Atena nera
, cit., pp. 134-135) identifica nello schema riportato
da Diodoro «una forma invertita del modello antico», che in ogni caso confer-
merebbe l’esistenza di «un rapporto “genetico” tra la cultura e la civiltà greca e
quelle egizio-fenicie».
20
Cfr. E. Hall,
When is a myth
, cit., pp. 137-140; J.M. Hall,
Hellenicity
, cit. p. 33.
1...,222,223,224,225,226,227,228,229,230,231 233,234,235,236,237,238,239,240,241,242,...500
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