Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 217

La novità del Nuovo Mondo
217
perigordino Dordogna sulla propria riva destra e della disavven-
tura di un suo fratello, Thomas Eyquem, signore d’Arsac, che, nel
Médoc, lungo il mare, si vide coprire una delle sue terre dalle sabbie
che il mare le rovescia davanti
17
(si tratta di addizioni di un certo ri-
lievo, che apportano un contributo originale al testo, inserite subito
dopo le affermazioni sulla non-coincidenza tra il Nuovo Mondo e
l’Atlantide antica, le quali, come si è detto in una precedente nota,
ripetono quasi letteralmente il commento di Chauveton al testo di
Benzoni). Queste pagine segnate dal movimento – «[B] Il semble
qu’il y aye des mouvemens, [C] naturels les uns, les autres [B] fie-
vreux, en ces grands corps comme aux nostres»
18
– e dai mutamenti
che avvengono in natura suggeriscono che anche le nostre tradizio-
ni culturali e lo stesso rapporto tra l’individuo e il proprio retaggio
storico-simbolico vengono travolti da movimenti e metamorfosi,
per cui un atteggiamento di ostinata fedeltà al proprio patrimonio
culturale, come ai propri usi e costumi, può rivelarsi anacronisti-
co e paralizzante. Anche per questo risulta difficile pensare che in
Des Cannibales
, si ergerebbe, imperioso, il solo mito umanistico, che
Montaigne condividerebbe con la cultura della propria epoca, oscu-
rando ogni altra presenza e frapponendosi, come invalicabile sbar-
ramento, ad ogni autentica comunicazione con l’altro. Al contrario,
questo capitolo, che presuppone l’assunto secondo cui la differenza
e il movimento sono i tratti fondamentali delle cose, esprime tutta la
tensione, le fluttuazioni, lo sforzo che comporta il tentativo di com-
prensione dell’altro e di comunicazione con esso, reso difficoltoso
in primo luogo dal linguaggio e dal fatto ovvio che ognuno par-
la all’altro a partire dalle proprie “immaginazioni”, sicché, persino
all’interno del proprio stesso orizzonte culturale, si scontra con la
diversità di formazione, pensieri, intenti dei suoi stessi conterranei
(a Rouen – è ben noto l’incontro con alcuni brasiliani in occasione
dell’ingresso in città di Carlo IX, narrato nella parte conclusiva di
I, 31 – Montaigne trova non pochi impedimenti nel parlare con i
17
Cfr.
ibidem
, B (tr. it. cit., p. 369).
18
Ibidem
, B C.
1...,207,208,209,210,211,212,213,214,215,216 218,219,220,221,222,223,224,225,226,227,...500
Powered by FlippingBook