La filosofia di Tommaso Rossi fra scienza e antropologia
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espressiva ovvero dell’idea per cui l’uomo esprime l’essere divi-
no, ma dell’idea secondo cui l’uomo possiede ed esprime ciò che
deve essere attraverso la sua forma e il suo ingegno. La forma
e l’idea dell’uomo non è altro che l’essere divino, da cui l’uomo
«irreparabilmente si conduce». Con argomento platonico, Rossi
dice che poiché l’uomo è una parte dell’universo, deve esistere
una ragione e mente universale dalla quale sia stata prodotta la
ragione e la mente dell’uomo
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. Si tornerà sulle possibilità dell’in-
gegno dell’uomo. Quello che ora costituisce uno snodo rispetto
al realismo della scienza in Rossi è proprio l’affermazione dell’u-
nità universale dell’ingegno dell’uomo e della sua conseguente
capacità, in quanto universalità, di comprendere tutte le forme
scientifiche, storiche e pratiche. L’unità e l’universalità dell’inge-
gno umano sono per Rossi la garanzia della conoscenza vera e
della verità della scienza. Rossi esprime alcune successioni: l’in-
gegno umano è una universalità perché contiene e
unisce
tutte le
forme della natura con cui viene in contatto, ovvero le compren-
de. L’ingegno, allora, non sarebbe un ente particolare tra gli altri
enti particolari che conosce, ma sarebbe una forma universale
perché contiene le singolarità che apprende; secondo Rossi, l’u-
niversalità della mente è garanzia di verità. Naturalmente, questo
non significa che la mente preservi la conoscenza umana dall’er-
rore; l’intelletto umano non è di per sé garanzia di verità, perché
la percezione può essere falsata dalla rappresentazione discreta e
particolare della materia, che ci nasconde il carattere universale
e sovrano della mente. Quello, però, che viene affermato è che
l’ingegno è la facoltà dell’affermazione della verità, perché è un
ente dotato di una universalità
soddisfacente
. Grazie a questa uni-
versalità, l’ingegno ha un certo grado di libertà.
Non ci è cosa più chiara di questa, che l’ingegno dell’uomo tutte le
particolari forme della scienza, della storia e dell’arte può conchiudere e
contenere; e che per questa general facoltà è uno ingegno universale. E
universal’essendo, è libero e autorevole. Perciocché la libertà e autorità,
altro non è ella che indifferenza e universalità e potestà a comprendere
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Ivi
, p. 311 (34).
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