Roberto Evangelista
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nella discussione di alcuni tra i temi al centro del dibattito conti-
nentale a cavallo tra XVII e XVIII secolo.
Il lavoro di esame e di critica dello spinozismo (che qui diventa
la maschera del materialismo e dell’ateismo), e in generale delle
filosofie anti-innatiste, inserisce Rossi in un contesto complesso
come quello italiano che si concentra attorno alla disputa sull’uno
e sulla natura della materia
1
. Nella lunga strada che le correnti fi-
losofiche italiane e meridionali percorrono dal Rinascimento fino
all’illuminismo vichiano e che Nicola Badaloni ha tracciato con il
suo lavoro
Introduzione a G.B. Vico
, si incrociano tutte le ambiguità
di una concezione che vuole la materia e le forme unificate nella
singolarità di un principio vivente e universale che poi sta all’uomo
ricostruire o quantomeno travedere nella sua esperienza storica.
Stando alla ricerca già citata di Badaloni, non c’è dubbio che Vico
si pone rispettivamente come punto di arrivo e come punto centrale
di un arco riflessivo che caratterizza il territorio italiano e che vede
nella capitale di Napoli un centro in cui si incontrano le prospettive
filosofiche che costituiscono la strada verso una esperienza pecu-
liare di illuminismo, differente dalle altre esperienze europee, ma in
dialogo con esse (in particolare con l’illuminismo anglosassone).
Senza cedere a una tendenza di territorializzazione delle questioni
filosofiche, o – peggio – alla caratterizzazione identitaria di nazioni
più o meno fantasiose, è utile menzionare alcune questioni che si
sviluppano nel territorio meridionale a seguito di prestiti intellet-
tuali, ricezioni e discussioni che passano anche per la costruzione di
una identità culturale e politica, che tra ’600 e ’700 si vede affermata
attraverso la costituzione e la legittimazione delle accademie.
Tuttavia, dal punto di vista biografico, Tommaso Rossi rimane una
personalità isolata dalla complessa storia delle accademie napoletane
(in particolare quella degli Investiganti)
2
; inoltre, considerando la forte
critica di Rossi a tutte le nuove forme di atomismo, si può ragionevol-
1
Si veda N. Badaloni,
Introduzione a G. B. Vico
, Milano, Feltrinelli, 1961, in
particolare il capitolo I.
2
Per la ricostruzione delle vicende e del ruolo intellettuale di Tommaso Rossi
rimando al saggio introduttivo di A. De Spirito in T. Rossi,
Opere filosofiche
, a cura
di A. De Spirito, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2006, pp. V-LXV.
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