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Tommaso Rossi
questo secondo dalla scomunicazione, impenetrabilità ed esclusio-
ne delle reali forme delle cose pruova la /171/ real distinzione delle
cose dalla mente. E in brieve, le forme reali, l’une dall’altre sono
realmente distinte; l’une dall’altre sono escluse e sterminate, impe-
netrabili e incomunichevoli affatto. Se la mente con quelle forme
così fatte, con quelle distinzioni, esclusioni e terminazioni fosse per
identità connessa, ella dovrebbe essere con quelle insieme distin-
ta ed esclusa e sterminata, impenetrabile e incomunichevole; e per
tanto, colla perdita dell’identità, della comunicazione, della penetra-
zione ed inclusione, perder dovria ogni lume d’intelligenza. L’uno
e l’altro argomento dell’una e dell’altra parte della contradizzione è
robusto e luminoso quanto ogni matematica dimostrazione.
Posto ciò, che altro rimane a poter dire, se non che l’una
dimostra­zione convinca in un modo e l’altra in altro? E che l’una
e l’altra debba valere, e non l’una all’altra prevalere? Che diremo,
se non che l’una ristringa, moderi e mitighi l’altra, e non già la
sconvolga ed abbatta? E che l’una parte e l’altra della /172/ con-
tradizzione sien vere in un senso ristretto e moderato, non in tutta
l’estension loro? Fermamente le con­trarie insuperabili forze degli
argomenti deono temperare e mitigare gli estremi rigori: e mitigati
e temperati, congiugnerli in un vero ingegnoso e maraviglioso, ch’è
il vero più pieno e più perfetto e più sublime. Cioè, che la mente sia
tutte le reali forme dell’essere senza le loro distinzioni, esclusioni
e terminazioni; ma le sia compenetrandole e conchiudendole, per
comunione e penetrazione d’identità, in una piena, perfetta, co-
piosa ed ampia individua unità. Questa pregevole unità è la vera
universalità e la vera infinità; questa è il vero unico e solo infinito in
ogni genere, ogni forma di essere contenente. La mente non è un
viluppo di estremi rigidi contradittorj, e non è impossibile, come
ha creduto e vuol far credere lo Spinosa; ma è un concerto e un
ingegno di mitigati e temperati contra­dittorj, è il vero più bello e
maraviglioso, ed è il vero necessario.
/173/ Per le cose dette, s’intende bene che l’idea e ’l concet-
to mede­simo che della mente si ha, implica l’universalità e infini-
tà in ogni genere assoluta: onde la dimostrazione cartesiana vien
confermata e, insieme, il Loke della idea di Dio innata convinto.
Come la mente
sia insieme e
non sia le reali
forme che in­tende
e vuole
Si conferma la
dimostrazione
cartesiana e si
convince il Lo­ke
dell’idea in­nata
di Dio
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