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Tommaso Rossi
ogni essere assolutamente infinita. Né il ricorso alla fortuna, per
attribuire all’abilità della materia l’opera fortunosa, giova nel pre-
sente proposito allo Spinosa, il quale per altre vie e con altri prin-
cipj vuol procacciare fede all’empietà. Egli con questa definizione,
e coll’altre, l’infinità in ogni genere vuol torre alla mente e alla
materia donare; e con questo disegno vuol fare apprendere che
deità /176/ mentale, per dovere e non poter essere in ogni genere
infinita, è impossibile; e che la materia, per essere di ogni spezie
e di ogni modo di essere fornita, ella è l’assoluto infinito, ed ella
è il Dio. E a questo scopo ha indirizzate queste sue definizioni, e
con queste un novello sistema di ateologia fondare ha voluto. Che
se all’opinione della fortuna pur rifuggire volessono i suoi cultori,
altro non farebbono che scoprire la vanità dell’invenzioni del loro
maestro; né da quella portentosa opinione, che ’l comun senso
dell’uomo non che filosofica ragione ha dal mondo sbandita, niun
conforto potriano aspettare.
Perché gli studiosi non confondano le cose, lo Spinosa con que-
sta definizione ha pensato far apprendere che natura mentale della
infinità in ogni genere assoluta, qual in Dio esser dee, non può
essere capace; ed io con lucidissimo ragionamento ho dimostrato
che la mente sola esser dee ed è l’unico e solo, in ogni genere, in-
finito. E questo è bastato per rovinare questo /177/ fondamento
dell’insana machina dello Spinosa. Del rimanente, già al suo luogo
la reale necessaria esistenza della Mente sovrana, universale, infini-
ta con un concerto d’illustri dimostrazioni abbiam provata.
Né la finizione della mente dell’uomo adombra le nostre ragio-
ni. La mente dell’uomo è certa nella coscienza, e la Mente sovrana
del mondo è chiarissima nella scienza. Né certezza di mente finita
può rendere incerta la Mente infinita, che la scienza dimostra ed
assicura. Né la cer­tezza di Mente infinita può fare incerta la mente
finita, che la coscienza ne accerta. È cosa cotanto manifesta che
l’esser mentale vuol essere infinito, che ragione di uomo non può
rintracciare come possa esservi mente finita; ma nondimeno, che
ci sia il dimostra la coscienza, e in questo dobbiam riposarci, e ’l
secreto modo, nel numero di tante cose che al finito intendimento
sono ascose, lasciare.
La mente
dell’uomo, è certa
nella coscienza,
e la mente di
Dio, è certa nella
scienza
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