Rosario Diana
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non attivo conflitto con un mondo in cui tutti sono assenti a se stes-
si perché indaffarati a guadagnarsi da vivere. Costretto da Celia, la
donna che ama e da cui è riamato, a cercarsi un lavoro per riscattarla
dal marciapiede e realizzare il suo sogno di una convivenza in realtà
impossibile, questo «solipsista sderenato»
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si sottrae di continuo
a tale ricerca, incompatibile con il suo fertile bisogno di inattività,
condizione imprescindibile per potersi concedere magari una «su-
pinazione in Hyde Park»
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o rifugiarsi sulla sua sedia a dondolo, alla
quale si lega nudo, diligentemente con fasce che lo immobilizzano.
Il dondolio regolare lo fa cadere in una specie di
trance
, che gli rivela
le delizie dello “spirito”. Quell’amore, che in Geulincx instaura or-
dine e compostezza, nel romanzo genera un ordine apparente che
è invece attraversato da una tensione inconciliabile: i due si amano
ma i loro progetti di vita non sono compatibili. Gli altri personaggi
– che qui tocchiamo solo di sfuggita – sono mossi da un sentimen-
to non corrisposto che si svolge secondo una linea che potrebbe
continuare all’infinito, ma invece si chiude in un cerchio, una figura
che evoca un ordine in realtà fittizio, poiché privo di reciprocità: il
signor Neary amava la signorina Dwyer,
la quale amava un certo ufficiale […], Ellman, il quale amava una certa
signorina Farren […], la quale ammirava appassionatamente […] un
certo reverendo Padre Fitt […], il quale […] non poteva nascondere
a se stesso una certa inclinazione per una certa signora West […], la
quale amava Neary
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.
Abbandonata la sua donna, che non rispettava la sua natura,
Murphy trova finalmente un posto come infermiere in un manico-
mio. È un lavoro che si attaglia perfettamente alla sua personalità:
gli alienati sono chiusi in se stessi, fuori dal mondo e resistono
tenacemente ai tentativi messi in campo dai medici per riportarli
ad una relazione con la realtà quotidiana. Nei pazienti della clinica
72
M
, p. 77.
73
M
, p. 85.
74
M
, p. 20.
