Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 478

Rosario Diana
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e pubblicato a Parigi nel 1951)
65
–, e nel racconto
La fine
(anch’esso
scritto in francese nel 1946, ma pubblicato solo nel 1955 nella rac-
colta
Novelle e testi per nulla
) Geulincx viene esplicitamente citato e
più o meno testualmente
66
. Ma, naturalmente, quello che qui conta
è – per così dire – l’atmosfera geulincxiana da cui i due romanzi e
il racconto sono permeati.
Mentre rileviamo, nelle tre opere narrative qui richiamate (e non
solo in esse), la permanenza della
Stimmung
geulincxiana di fondo
– che va però chiarita nella sua peculiare declinazione beckettiana
– non possiamo dimenticare, proprio a conferma del suo stesso
permanere, che Beckett non si separò mai dai suoi appunti tratti
dall’
Etica
del filosofo fiammingo, come fece con altri suoi brogliac-
ci, che già in vita donò ad istituzioni di ricerca
67
. Né vogliamo o
possiamo sottostimare il peso esercitato dal pensiero geulincxiano
sulla poetica generale di Beckett, dal momento che la condizione
65
Gli altri due romanzi sono:
Malone muore
(1951) e
L’innominabile
(1953).
66
«Mi era piaciuta l’immagine di quel vecchio Geulincx, morto giovane, che
m’accordava la libertà, sulla nera nave di Ulisse, di trascinarmi verso levante, sul-
la coperta. È una grande libertà per chi non ha l’animo dei pionieri. E a poppa,
chino sui flutti, schiavo tristemente ilare, contemplo l’orgogliosa e inutile scia.
Che,
non allontanandomi da nessuna patria, non mi conduce verso nessun naufragio
» (S.
Beckett,
Molloy
, tr. it. di A. Tagliaferri, postfaz. di P. Bertinetti, Torino, Einaudi,
2005
2
, p. 56, corsivi miei). Si noti in queste ultime parole l’assenza di provenien-
za e di destinazione, di cui è paradigmaticamente consapevole il personaggio. Su
questo tema si ritornerà nelle pagine che seguono. «[Il mio precettore] mi aveva
dato l’
Etica
di Geulincx. […] Lo trovarono morto, stramazzato nel W.C., gli abiti
in un tremendo disordine, fulminato da un infarto. Ah che calma. L’
Etica
aveva
il suo nome (Ward) sul frontespizio» (S. Beckett,
La fine
, in Id.,
Racconti e prose
brevi
, a cura di P. Bertinetti, Torino, Einaudi, 2010, pp. 86-108, qui p. 100). Le
citazioni geulincxiane contenute in
Murphy
saranno esaminate più avanti.
67
A. Uhlmann,
Introduction to Beckett’s Notes to the “Ethics”
, in A. Geulincx,
Ethics. With Samuel Beckett’s Notes
, engl. tr. by M. Wilson, edt. by H. van Ru-
ler, A. Uhlmann, M. Wilson, Leiden-Boston, Brill, 2006, pp. 301-309, qui p.
306. Le note di Beckett – che si riferiscono solo al
Trattato Primo
e alle relative
Annotazioni
– occupano le pp. 311-353. Esistono altri appunti geulincxiani del-
lo scrittore – meno consistenti –, che si riferiscono alla
Metaphysica vera
e alle
Questiones Quodlibeticae
(cfr. A. Uhlmann,
Samuel Beckett and the Philosophical Image
,
New York, Cambridge University Press, 2009
2
, pp. 70 sgg. e 90 sgg.).
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