Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 350

Anna Donise
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mazione che, almeno
prima facie
, ci appare decisamente “boriosa”,
violentemente eurocentrica e – visto che si parla di popoli che
devono europeizzarsi – quasi imperialista, facciamo uno sforzo
di chiarificazione di alcuni temi e del significato che hanno nella
prospettiva husserliana. I termini sui quali è opportuno ragionare
sono: Europa, o, meglio, «spirito europeo», teleologia e crisi.
1.
Spirito europeo ed entelechia
L’Europa, nota Husserl, non può essere definita geograficamente
perché i suoi confini, soprattutto a est, non sono chiari
3
, al con-
trario, l’Europa è un atteggiamento spirituale, un’apertura al do-
mandare, un’interrogazione. Che significa? Per cercare di spiegarsi
Husserl usa parole, a dir la verità, non troppo chiare:
noi sentiamo che nella nostra umanità europea è innata un’entelechia
che permane attraverso tutte le vicende delle forme di vita europee
che attribuisce loro il senso di uno sviluppo verso quella forma di vita
[…] che costituisce il suo eterno polo ideale
4
.
del volume: R.N. Smid,
Einleitung des Herausgebers
, in
Die Krisis der europäischen
Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie. Ergänzungband: Texte aus dem
Nachlass 1934-1937
, a cura di R. N. Smid, Dordrecht-Boston-London, Kluwer,
1993, pp. XI-LXV.
3
I confini dell’Europa furono considerati incerti già dai greci. Ed è noto
l’aforisma nietzschiano che considera l’Europa come «la penisoletta avanzata»
dell’Asia (cfr. F. Nietzsche,
Al di là del bene e del male
– 1886 –, tr. it. di F. Masini,
Milano, Adelphi, 2007, af. 52, p. 59. Sul tema si veda anche P. Rossi,
L’identità
europea,
Bologna, il Mulino, 2007 e C. De Luzenberger - M.L. Pelosi – a cura di–,
L’idea di Europa
, Napoli, Loffredo, 2011).
4
E. Husserl,
La filosofia nella crisi dell’umanità europea
, cit., p. 333. Husserl con-
tinua: «Ma non si tratta […] di una specie di sviluppo biologico graduale, dalla
forma germinale, alla maturazione e poi alla vecchiaia e alla morte. Per essenza
non esiste una zoologia dei popoli». Il riferimento polemico implicito è verosi-
milmente l’idea dello sviluppo delle civiltà di impianto spengleriano. Del resto
già negli anni Venti Husserl rifiuta radicalmente l’idea di un ineluttabile tramon-
to dell’Occidente.
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