Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 24

Manuela Sanna
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questa forma nella successiva del ’44, laddove – e non sempre, ma
di certo in questo caso – il punto è il corretto rapporto tra storia
sacra e storia profana.
La Boria, in quanto legata al meccanismo dell’Immaginativa, in-
terviene metaforicamente sia se si dibatte della lontananza tem-
porale (l’antichità, cose presenti), che della distanza spaziale (l’e-
norme grandezza, cose vicine), nel senso che possiamo trovarla
in azione sia nella Cronologia poetica che nella Geografia poeti-
ca: sterminate antichità temporali e sterminate grandezze spaziali,
poi da Vico congiunte nel concetto assai precipuo di «sformata
antichità»
25
. Così la degnità storica della boria si traduce nella de-
gnità geografica: «gli
huomini
le cose
lontane, e sconosciute
, ov’essi non
ne abbian’avuto la
vera idea
, e le debbiano
spiegare
a chi
non l’ha
, le
descrivono per le
somiglianze
delle cose
conosciute
, e
vicine
»
26
.
L’uniformità, che caratterizza fortemente la favola originaria e
che deriva da una forte immaginativa che connota l’uniformità
stessa come naturale
27
, già si ritrova in Bacone, quando dice
l’intelletto umano è mosso principalmente da ciò che colpisce
improvvisamente la mente e insieme può sottostare ad essa, e che
suole gonfiare e riempire la fantasia; e suppone e immagina che tutte
le altre cose abbiano quello stesso carattere (anche se impercettibile)
che hanno quelle poche cose che assediano la mente
28
.
Da qui quei riferimenti terminologici tradotti sempre e ossessi-
vamente in
piccioli
tempi e
piccioli
luoghi, prodotti dal passaggio del-
la conoscenza boriosa che ingrandisce e allontana. D’altra parte, la
lunghezza dei tempi è boriosa solo relativamente alla sua antichi-
tà, cioè alla sua origine, non relativamente al suo trascorrere, che
anzi può essere garanzia di veridicità. Come ricorda la sedicesima
Degnità, dove si parla di tradizioni che sono vere proprio perché
25
Sn44
, p. 457.
26
Sn30
, p. 280.
27
Ivi, p. 301.
28
F. Bacone,
Novum organum
,
I, 47, cit., p. 24.
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